Spirlì a Quarta Repubblica: 'Questo gay nazismo è imperante'

Il presidente della Regione Calabria ospite della trasmissione di Nicola Porro ha dato la sua versione di politically correct

I discorsi di Pio & Amedeo a canale 5 e di Fedez su Rai Tre sembrano destinati a far discutere ancora tanto. Ieri sera, lunedì 3 maggio, si è tornato a parlare in tv del monologo dell’artista sul palco del concerto del primo maggio e del dialogo del duo comico sul politically correct. Nello studio di Quarta Repubblica, il programma di Rete 4 condotto da Nicola Porro sono intervenuti Nino Spirlì e Vladim Luxuria.

Spirlì a Quarta Repubblica: “Gay nazismo è imperante”

Quarta Repubblica Rete 4 Nino Spirlì

Il ddl zan e la libertà di pensiero sono, in questi giorni, al centro del dibattito nazionale. Sul tema, già toccato in passato, in particolar modo nel corso di un convegno a Catania, è intervenuto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì:

“Dico ric*hione, dico neg*o, dico fro*io. Le parole non possono essere bruciate come sono bruciati i libri. Perché poi chi ha bruciato le parole, i libri alla fine ha bruciato anche le persone. Questo gay nazismo è imperante, sta diventando un grande pericolo per l’umanità!”.

Il presidente Spirlì è omosessuale dichiarato, ha fatto notare Porro nel corso della trasmissione, affermando: “Tu sei un omosessuale dichiarato, non hai subito violenze… Immagino che non sia stato facile”.

Spirlì conferma e racconta anche la sua drammatica storia:

“Io sono vittima di stupro. Io a 25 anni sono stato stuprato e lasciato morire, non so come ho fatto a svegliarmi dopo tre giorni di coma. Per ricostruire la mia vita ci ho impiegato 10-15 anni, per cui sono uno di quelli che sa perfettamente cosa significa la piaga della violenza. Io la piaga della violenza l’ho pagata quotidianamente. Quindi non sono uno che parla a vanvera non sono le parole che mi offendono. Mi offende il sentimento che viene messo dentro le parole. Quando si parla di violenza bisogna capire che cosa si intende veramente. Non mi offende la parola ‘ric*hione’ mi offendono le botte subite. Quello non dipende dalla parola ma dall’educazione che si dà alle persone”.

Luxuria: “Spesso alle parole seguono i fatti”

Ospite di Quarta Repubblica anche Vladimir Luxuria che ha risposto alle parole del Governatore della Calabria:

“Io quella parola, ric*hione, l’ho sentita tante volte, nei miei confronti, quando andavo a scuola. Io sono stata forte, sono una sopravvissuta e sono stata anche in grado di rispondere con una certa ironia. Ad un adolescente che ha un carattere un po’ più fragile, che non ha prontezza di spirito, la voglia di reagire, quelle parole sono pesanti. Spesso alla parole seguono i fatti. Tra la parola e l’azione c’è una connessione”.

Secondo Spirlì, invece, non si dovrebbe attaccare la satira dei comici, perché non vi era alcuna offesa. Il Presidente alle critiche ha risposto:

“Tutto può essere insulto, ma sta nell’intenzione. Non sono le parole che devono essere perseguitate. Pio e Amedeo hanno fatto un monologo molto simile al mio. Dove sono stato attaccato da tutta l’organizzazione arcobaleno. Per loro sarei stato un omofobo, io non voglio essere incatenato a nessuna categoria”.

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