“Stelle Binarie”, ecco la recensione del romanzo di esordio della reggina Valeria Siclari
12 Dicembre 2015 - 12:48 | di Vincenzo Comi

di Giada Serranò – Stelle Binarie è il romanzo di esordio dell’autrice Valeria Siclari, già vincitore di due premi letterari: Premio La Giara (2014) e il Premio Letterario Città di Ciampino.
Stelle Binarie.
Autore: Valeria Siclari
Sinossi:
Gli astrofisici chiamano binarie le coppie di stelle unite in un unico sistema dalle leggi dell’attrazione gravitazionale. Se le due stelle sono abbastanza vicine, possono distorcere le rispettive atmosfere, scambiarsi materiale e modificare la loro normale evoluzione. Lo stesso accade per le persone.
Recensione: Il romanzo è ambientato nella città di Reggio Calabria e racconta la storia di un gruppo di persone legate tra loro dal destino. Ogni capitolo è raccontato in prima persona da uno dei personaggi. Un sistema narrativo molto originale, che permette di conoscere profondamente ogni personaggio e osservare la storia da diversi punti di vista. I due protagonisti sono Luca e Sally. Luca è un brillante astrofisico costretto a mettere la propria carriera in stand by per occuparsi di un grave problema di salute. Torna in Italia e rincontra la ragazza di cui è da sempre innamorato, Sally. La giovane è rimasta segnata dalla morte dei propri genitori in un incidente, al quale lei e il fratello sono sopravvissuti. Da allora Sally vive domandandosi se valga la pena continuare la propria esistenza o togliersi la vita.
Quando ho incontrato l’autrice, mi ha spiegato che il libro era strutturato in modo tale da rendere tutti i personaggi protagonisti. Niente di più vero! Credo che questo modo di raccontare, permetta ad ogni lettore di leggere una storia diversa. Io, per esempio, sono rimasta rapita dalla storia d’amore tra Oscar e Deisy, sono diventati i miei personaggi preferiti.
Durante il racconto, viene data molta importanza all’ambientazione. I paesaggi Calabresi, descritti nel dettaglio, sembrano parte integrante della storia. Ho visitato molti di questi posti e posso assicurarvi che l’autrice è riuscita a riportare tra le righe del romanzo, tutta la magia e la suggestione che suscitano, visitandoli dal vivo. In particolare, mi ha emozionato la descrizione del faro di Capo Spartivento: <<Alla base del faro le rocce precipitavano in mare, provocando un forte senso di vertigine. Sotto la lanterna c’era un terrazzino rotondo. Rimasi incantata in quel punto. Ti potevi guardare intorno e sentirti il padrone dell’universo>>.
Il titolo “Stelle Binarie” è ispirato a un fenomeno astrologico: “Gli astrofisici chiamano binarie le coppie di stelle unite in un unico sistema dalle leggi dell’attrazione gravitazionale. Se sono abbastanza vicine, le due stelle possono distorcere le rispettive atmosfere, scambiarsi materiale e modificare la loro normale evoluzione. Accade lo stesso per alcune persone”. Allo stesso modo i personaggi della storia sono legati tra loro, ognuno racconta la propria storia che si sovrappone e influenza quella degli altri, svelandone i retroscena.
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