'Vi rugnu i sordi e spettu fora': il tabacchino reggino che combatte i no mask

Le scuse del reggino sono tra le più disperate: "M'ha spirdia, vabbo non c'è nuddu". Ecco come cerca di combattere il fenomeno il tabacchino di via Modena

C’è chi ormai non la utilizza già da un po’, chi pur avendola al braccio o in borsa preferisce non indossarla. Ma c’è anche chi, diligentemente, capisce l’importanza della mascherina al chiuso e quasi nemmeno nota il cartello che campeggia fuori da un tabacchino reggino.

Dopo oltre un anno di pandemia non ci si aspetterebbe di dover vedere ancora inviti all’uso dei dispositivi di protezione e, invece, i gestori del tabacchino di via Modena si sono trovati costretti a metterlo in chiaro.

I ribelli della mascherina

Tabacchi Zema Modena 1

Le scuse sono le più disparate: “M’ha spirdia, l’haiu ‘nta machina, sono vaccinato, pi ‘sta vota non ci faci nenti, vabbò non c’è nuddu, vi rugnu i sordi e spettu fora”. 

La lista sembra davvero interminabile e pensate che quelle sopra riportate sono solamente una parte delle innumerevoli frasi che i tabaccai, così come i gestori di tantissime altre realtà frequentate, ogni giorno, da centinaia e centinaia di avventori, si sentono ripetere all’ormai classico invito ad indossare la mascherina.

Eppure la regola è semplice: indossarla nei posti al chiuso. Eh si, perché se l’obbligo è caduto all’aperto, e solo nei casi in cui è possibile rispettare il distanziamento e in assenza di assembramento, lo stesso non vale, invece, per i tanti locali come bar, tabacchi, negozi di abbigliamento, supermercati e così via.

Probabilmente non si tratta neanche di voler scatenare, inconsapevolmente, dei contagi a catena, da di pura e semplice distrazione. Buona parte delle persone in questione non può essere definita neanche “no mask“, perché in fondo, in tanti la indossano anche la mascherina, solo magari non ne hanno capito il corretto utilizzo.

Infatti, il cartello esposta da tabacchi Zema, sottolinea anche:

“Mani e magliette su naso e bocca non sono mascherine e non consentono l’ingresso”.

“Pi ‘sta vota non ci faci nenti”

È qui, proprio in quei piccoli sprazzi di normalità che viene fuori l’animo del reggino. Quello facilone del “non ci faci nenti” e così via che, in buona parte, può essere accolto con un ironico sorriso.

Nonostante il modo scherzoso in cui l’attività ha scelto di dare una comunicazione importantissima, il problema rimane. La mascherina non è un optional e speriamo che tutti possano comprendere la necessità di continuare ad indossarla.