Tagli alla sanità in Calabria, Occhiuto minaccia le dimissioni. Tensione Regione-Governo

Nesci (Fdi): "Evitare sterili allarmismi". Il ministro Fitto respinge le critiche: "Nessun taglio alla sanità". Il senatore Irto annuncia una interrogazione

Roberto occhiuto alza la voce e minaccia le dimissioni da commissario alla Sanità. Come ricostruito da Repubblica, in una riunione dai nervi tesi con, da un lato, i presidenti delle Regioni e, dall’altro, i ministri a Pnrr e Sanità Fitto e Schillaci, il Governo avrebbe profilato di tagliare 1 miliardo e 266 milioni di euro dal programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”, che finanzia la messa a norma delle strutture per come previsto dal Pnc, cioè il piano complementare al Pnrr.

Occhiuto avrebbe detto che non si possono togliere risorse per mettere gli ospedali in sicurezza a una Regione che è da quindici anni in piano di rientro. Lo stesso Occhiuto ha poi aggiunto che, se il Governo agisce così, tanto vale rimettere il suo mandato e presentare le dimissioni da commissario della sanità.

Il Governatore avrebbe ricordato nel corso della riunione col ministro Raffaele Fitto e il ministro della Salute, Orazio Schillaci assieme ai presidenti di Regione Francesco Rocca (Lazio), Michele Emiliano (Puglia), che non si possono togliere risorse per mettere gli ospedali in sicurezza a una regione che è da 15 anni nel piano di rientro.

Le parole di Occhiuto

“Nella riunione tra le Regioni e i ministri Fitto e Schillaci io ho eccepito che le regole stabilite per la rimodulazione delle risorse del Piano nazionale complementare (Pnc) non possono essere applicate allo stesso modo per le regioni che hanno la sanità commissariata, come la Calabria. Io sto tentando di recuperare il tempo perduto per la sanità calabrese».

In Calabria si è perso tempo negli ultimi 15 anni, ovvero da quando la sanità è commissariata. Si figuri che ho trovato ospedali che sono stati progettati nel 2007 e che avrebbero dovuto essere realizzati entro tre anni e ancora oggi non esistono. Io ho dato un impulso alla loro realizzazione ma i fondi che erano stati stanziati nel 2007 per realizzarli sicuramente oggi non bastano più. Io ho detto: non chiedo altri soldi al governo, anche se al commissario del governo per la sanità andrebbero concessi fondi ulteriori. Però almeno non toglietemi risorse”, le parole del Governatore a ‘Il riformista’.

Alta tensione quindi tra Governo e Regione sul tema della sanità.

Le parole di Nesci e Fitto (Fdi)

Nelle ultime ore gli interventi di due esponenti di Fdi, l’eurodeputato Denis Nesci e il ministro Raffaele Fitto, i quali assicurano che non ci sarà alcun taglio per la sanità calabrese.

“Occorre ribadire, ancora una volta, che non esistono tagli alla sanità, e che, questo, è il Governo che ha messo più soldi in un comparto fondamentale per il tessuto sociale nostro Paese”. Lo dichiara l’eurodeputato Denis Nesci, che aggiunge: “Le polemiche delle ultime ore, riferite ad una rimodulazione di risorse Pnrr da destinare alla sanità pubblica, generano allarmismi sterili, che giovano a chi la vuole buttare in caciara, perché, evidentemente, non ha altri argomenti da offrire ad un dibattito pubblico serio.

Il decreto-legge n. 19 del 2024 – sottolinea l’esponente di Fdi – non ha previsto alcuna riduzione delle risorse, ma ha disposto una riallocazione di progetti che, per ritardi, non potevano essere conclusi e rendicontati nei termini previsti dal PNRR e dal Piano nazionale complementare (PNC).

Il PNRR assegnava alla Missione Salute complessivamente 15,625 miliardi di euro, che, dopo la revisione dello scorso dicembre, sono stati confermati. Inoltre – conclude Nesci – il Governo ha assicurato ulteriori 500 milioni di euro per l’incremento dei costi delle materie prime, pertanto, suggerisco di abbassare i toni e concentrarsi su ciò che va fatto per migliorare la rete assistenziale e sanitaria dei nostri territori”.

Dello stesso avviso, rispetto alle parole di Denis Nesci, anche il ministro Raffaele Fitto. 

Nessun taglio alla Sanità, “ma solamente un’inutile polemica che accompagna il lavoro complesso che stiamo portando avanti e che ha consentito, piaccia o meno, di collocare l’Italia al primo posto per stato di avanzamento del Pnrr”. È quanto afferma il ministro Raffaele Fitto, commentando quelle che definisce “polemiche strumentali sulla memoria della Corte dei conti” che parlava di una riduzione dei fondi per il comparto sanitario.

Nel decreto, assicura Fitto, non c’è “nessun accentramento di funzioni”. L’attribuzione alla Struttura di missione Pnrr della possibilità di effettuare ispezioni e controlli a campione risponde alle sue funzioni di verifica dell’attuazione del Piano, non lede l’autonomia di Regioni ed enti locali ed è “indispensabile per assicurare il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr”.

Irto (Pd) annuncia interrogazione

“Rispondo con un’interrogazione circostanziata alla pantomima tra il presidente Roberto Occhiuto e il ministro Raffaele Fitto sul taglio dei fondi del Pnrr per la sanità. In particolare, al ministro Fitto chiedo la pura verità dei fatti, che sembrano inchiodarlo alle proprie responsabilità e rispetto ai quali, a quanto pare, il presidente Occhiuto ha avuto un costante atteggiamento remissivo”. Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria.

Irto annuncia l’interrogazione parlamentare, spiega, “per sapere se ci sono già stati o stanno per arrivare i tagli miliardari, di cui parla la stampa, alle risorse del Pnrr stanziate per il potenziamento della sanità territoriale, per la sicurezza degli ospedali e il miglioramento della diagnostica pubblica, quale ne è l’importo esatto e quali ne sono le ragioni alla base”.

Il senatore dem si dice molto preoccupato, perché, sottolinea, “ancora una volta il Sud potrebbe essere gravemente penalizzato e, se i tagli in questione fossero effettivi, le minacce di dimissioni del presidente Occhiuto dal ruolo di commissario alla Sanità calabrese sarebbero un mero teatro politico a danno dei cittadini calabresi”.
“Sulla questione – conclude Irto – andrò fino in fondo, convinto che il Mezzogiorno, e la Calabria in particolare, non possa subire ancora le bugie e i tradimenti del governo delle destre, che sta smantellando la sanità pubblica a vantaggio dei privati”.