Talenti Reggini, Mary Cacciola: “La mia terra era bella. Ora è bellissima”


di Pasquale Romano – Una voce (vita) prestata alla radio. Mary Cacciola non riesce a distinguere nitidamente il suo primo approccio musicale, focalizzare quello che è stato il momento in cui la sua vita si è fusa inequivocabilmente con le note e il suono della propria voce. Probabilmente, perché la musica è stata più che una fedele compagna di vita, una perpetua colonna sonora che ha scandito il percorso umano e professionale.

Divertente e divertita, Mary ricorda gli inizi: “Sin da piccola registravo costantemente la mia voce, anche se poi non adoravo riascoltarmi. Facevo le mie prime esibizioni in casa, imitando i balli di Raffaella Carrà incoraggiata da mio fratello. La musica era già parte integrante della mia vita, evidentemente era un segno del destino”.

Tragitto segnato dal fato, non a caso la passione per la radio è scoppiata da ragazzina. “Ho iniziato a Radio Touring ad appena 15 anni, esordendo con una papera  alla mia prima diretta: annunciai un disco e ne partì un altro. Spesso il giudizio che mi accompagnava agli inizi era ‘anzi, pensavo peggio’ e questo non era molto incoraggiante…” ricorda Mary sorridendo ai microfoni di Citynow.

cacciola (1)

Al talento non si comanda invece, e Mary inizia da subito a farsi apprezzare nel contesto radiofonico reggino. Dopo Touring, arriva il momento di Reggio Centro: “Ero con i due ‘matti’ dei fratelli Lopresti. Per me fu un periodo magico, di cui conservo splendidi ricordi. Si respirava libertà e voglia di fare, i 4 anni trascorsi in quella radio sono stati una scuola di vita e professionale impagabile”.

Arriva presto il momento del grande salto.  Mary avverte la necessità di migrare altrove e decide di spostarsi a Roma con la ‘scusa’ dell’università a fare le veci a motivi personali, vera motivazione del trasferimento. ”L’inizio è stato traumatico. Roma seppur vicina a Reggio è un altro mondo, un coacervo di popoli e culture. E’ la città più bella del mondo ma è facile ‘perdersi’ tra la grandezza e le mille difficoltà. Potessi tornare indietro forse sceglierei Milano, più a misura d’uomo”.

cacciola (3)

Nella capitale, la speaker reggina inizia a maturare le prime esperienze. Radio Luna, poi nel 1991 il passaggio a Radio Rai (“ma facevo più la regista, sentivo che non era esattamente il mio ruolo” ) successivamente il trasferimento a Rtl. Nel 1999 arriva la svolta, Mary passa Radio Capital. Proprio in questi giorni, ha festeggiato 18 anni di permanenza all’interno dell’emittente radiofonica.

“Mi sembra di essere qui da una vita, ho visto passare tanti colleghi, artisti e direttori. Io la ‘Regina’ di Capital? Molto più modestamente, mi definisco la carta da parati di questa radio”, ribatte sorridendo. Quattro i programmi attualmente condotti, come il seguitissimo ‘Non c’è duo senza te’ condotto assieme ad Andrea Lucatello. Non è semplice districarsi tra i diversi impegni ma la passione è troppo forte per tenerla a freno. “Vado particolarmente fiera di ‘Maryland’, un programma completamente mio. Ho piena autonomia e libertà, credo di essermela guadagnata nel corso della mia lunga carriera”.

La musica è sottofondo dentro e fuori gli studi radiofonici, un abbraccio totale che non conosce limiti o barriere. “Cosa ascolto? Di tutto, dipende dai momenti e dagli stati d’animo. Da piccola adoravo U2 e Duran Duran, che ascolto ancora oggi cosi come mi capita di scatenarmi con la Carrà esattamente come facevo da bambina. Quando mi sento malinconica, prediligo musica adatta a quel sentimento e mi ritrovo a pensare e rilassarmi davanti a un bicchiere di vino“.

cacciola (2)

L’introspezione per Mary Cacciola è un altro dei fil rouge che collega da sempre i diversi momenti di vita e li riannoda. La malinconia riporta ai tempi vissuti a Reggio Calabria, quando da ragazza trovava nel Lido Comunale il ‘rifugio’ dai pensieri negativi. “Ci andavo da sola, per rilassarmi e ‘spegnere il cervello’. Reggio era bella anche allora, da qualche anno però è diventata bellissima. Ci torno volentieri appena possibile, per rivedere a abbracciare i miei più cari amici”.

Reggio Calabria luogo del cuore, dove rituffarsi tra ricordi e affetti. “La distanza, con il passare degli anni, ha fatto si che aumentasse l’amore nei confronti della mia terra, facendomi apprezzare ancora di più le bellezze paesaggistiche. Cosa non sopporto? La mentalità che spesso anima noi reggini. Non sopporto il disfattismo, la negatività, la perenne lamentela. Bisogna partire da qui per cambiare le cose, altrimenti anche riparare le buche per strada sarà inutile…”.

cacciola (7)

Il rapporto con Reggio Calabria si è nuovamente intensificato negli ultimi mesi, grazie alla collaborazione con l’associazione ‘Incontriamoci sempre’ di Pino Strati: “Da quando mi hanno coinvolto nelle loro iniziative, alle quali partecipo volentieri, ho maggiori opportunità di rientrare a Reggio. Il lavoro però mi obbliga a vivere altrove, approfitto dell’intervista per fare un annuncio. A malincuore vendo casa zona centro, vicino il Museo. Contattatemi se interessati”, sottolinea divertita seppur seria nelle intenzioni.

La radio e i tempi moderni. L’invasione dei social e delle nuove tecnologie ha obbligato le emittenti a trovare nuove vie, come ad esempio la radiovisione. “Da nostalgica, non posso dire di apprezzarla. Ha ucciso l’idea romantica di fare radio, l’immaginazione derivante dal sentire una voce senza vedere il volto di chi parlava. Anche i social hanno cambiato la radio. Adesso assistiamo all’invasione dei commenti, con critiche eccessive e talvolta anche insulti gratuiti”.

Anche per le difficoltà legate ai tempi moderni, Mary ha un consiglio preciso (brutale ma onesto) da rivolgere alle nuove generazioni, ai giovani intenzionati a entrare nel mondo delle radio. “Non lo fate! In radio non c’è molto spazio, serve un grande talento unito ad una forte disciplina. Solo chi ha tanta passione e fortuna può andare avanti, ma non è semplice, gli spazi si sono ristretti mentre le difficoltà sono sensibilmente aumentate”.

cacciola (5)

Nel corso della lunga carriera, Mary ha avuto la fortuna e il privilegio di lavorare e intervistare mostri sacri. “L’idolo tra i colleghi è senza dubbio Linus. Un maestro, lavorando al suo fianco ho avuto modo di capire come si tratti di una colonna della radio. Il momento di maggiore soddisfazione? L’intervista a De Gregori, il mese precedente per la tensione non ho dormito (ride, ndr) adesso abbiamo un bel rapporto. Ricordo con piacere anche l’intervista a Fossati, questi cantautori dal percorso importante hanno tanto da dire, sulla musica e sulla vita. Per questo motivo mi piacerebbe poter intervistare Guccini, lui manca nella mia lista”.

La passione strabordante unita all’amore verso la professione permette, dopo lustri trascorsi davanti al microfono, di avere ancora progetti e sogni nel cassetto.”Fare qualcosa di nuovo, reinventarmi. Ho sempre odiato restare ‘ferma’, ancorata ai soliti progetti. Mi butto con entusiasmo e determinazione quando si tratta di lanciare idee innovative, sarà cosi anche in futuro”.

 

La voce come strumento di lavoro, affinata nel corso degli anni “soprattutto grazie all’esperienza come speaker a LA7, mi è servita tantissimo. Come definirei la mia voce? Non lo so, ma non la tollero. Non mi riascolto mai, per pudore e poi perchè sono ipercritica, trovo sempre dei difetti”. Il pensiero ritorna cosi a quando tutto ebbe inizio, con le prime registrazioni e le imitazioni di Raffaella Carrà. Sin da bambina Mary non adorava riascoltarsi, il sentimento è rimasto immutato nel tempo. Una delle tante cose rimaste uguali e diverse, come una bella canzone che non ci stanca mai (stavolta si) di riascoltare.

cacciola (6)

logo community