Treni in Calabria, Codacons: “Faremo esposto, prezzi troppo alti”
"Un’ assurda penalizzazione per la Calabria e per la sua vocazione turistica", sottolinea il Codacons in una nota
22 Luglio 2019 - 18:54 | Redazione

«Premesso che Trenitalia opera in regime di monopolio, applicare tariffe maggiori per chi si reca in Calabria, rappresenterebbe davvero uno schiaffo per la nostra regione e per chi ci vive».
È quanto sostiene il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto, che annuncia un esposto all’ Antitrust e all’ Autorità dei Trasporti avverso «un provvedimento abnorme in quanto, a differenza degli aerei, sui treni non esistono elementi che differenzino, in maniera sostanziale, un posto dall’ altro, tali da giustificare un incremento del costo del biglietto di 2 euro».
La novità, secondo Di Lieto, riguarda i Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca.
«Ma inseguire le distanze costerà di più se ci si muove “verso sud”. Un’ assurda penalizzazione per la Calabria e per la sua vocazione turistica. Un ritornello che rimane, giorno dopo giorno, una sterile e ripetitiva dichiarazione d’ intenti ma che nei fatti viene, addirittura, penalizzata».
Inoltre «la nostra regione, preso atto delle macroscopiche inefficienze delle reti ferroviarie, già si è assunta i costi per il loro “potenziamento”. Costi che – secondo l’ assunto del Codacons – sarebbero illegittimamente addebitati ai Calabresi che, non solo pagano il biglietto ma, soprattutto, pagano i disagi di una rete anacronistica e pericolosa.
Ovviamente sulle condizioni delle linee, rimaste sconsolatamente quelle descritte da Rino Gaetano, preferiamo glissare e occuparci dell’ utilizzo dei soldi pubblici. La Regione Calabria ha già versato a Rfi oltre mezzo milione di euro per eseguire “lavori” sulla tratta jonica.
Il rischio che si utilizzi del danaro pubblico per eseguire interventi di normale manutenzione – sostiene Di Lieto – è reale, atteso che, nonostante le nostre ricerche non vi è traccia del progetto sulla base del quale i Calabresi hanno “regalato” più di mezzo miliardo di euro a Rfi, ricevendo in cambio, soltanto degli aumenti»