Nasce il nuovo colosso bancario Intesa San Paolo-UBI Banca: quali ricadute per la Calabria?
Il nuovo colosso bancario INTESA SANPAOLO-UBI BANCA saprà assistere le esigenze di sviluppo dell’Area delle Stretto, della Calabria e del Mezzogiorno d’Italia?
29 Luglio 2020 - 10:28 | Redazione

Il Sud e le isole oggi hanno 5700 sportelli bancari, il 22% del dato nazionale con il 35% di popolazione residente. In sostanza, la Lombardia ha lo stesso numero di sportelli bancari dell’intero Meridione più le isole. In Italia vi sono 42 sportelli bancari ogni 100.000 abitanti, nel Meridione sono solo 27.
Il sistema bancario nel Mezzogiorno si sta desertificando quanto a intermediari, ma soprattutto quanto alla diffusione di servizi innovativi. Il ritardo nel confronto internazionale è più accentuato proprio nelle regioni meridionali dove ciascun residente ha effettuato poco più di 60 operazioni diverse dal contante a fronte di circa 140 transazioni pro capite nel Centro Nord.
Fatta questa premessa, la domanda che ci dovremmo porre è la seguente: il colosso bancario nato dalla OPS (Offerta Pubblica di Scambio) lanciato da Banca Intesa su UBI-Banca (perfettamente riuscito), che effetti produrrà nel Mezzogiorno d’Italia?
La nascita di questo grande gruppo, che farà registrare un utile non inferiore a 5miliardi di euro nel 2022, sarà capace di fornire un’assistenza creditizia adeguata alle regioni del Sud e in particolare in Calabria, dove prima CARIME e poi UBI-Banca erano radicate nel territorio?
Il determinate ruolo delle Banche per lo sviluppo dei territori dovrebbe essere omogeneo, ma sino ad oggi le grandi Banche hanno drenato i risparmi del Sud per investirli in altre Aree del Paese. Adesso è il momento, senza perdere tempo, di intavolare un confronto con tutto il sistema creditizio, ma in particolare con il nuovo gruppo bancario (che assorbirà molti sportelli bancari presenti nel territorio calabrese), per capire quali programmi intende attuare per fare uscire il Sud da un’arretratezza che il sistema bancario ha contribuito a causare. Le forze politiche (senza divisioni), i sindacati e le Associazioni datoriali, dovrebbero fare fronte comune per portare le Banche a un confronto serrato per convincerle ad assumere un atteggiamento positivo e di stimolo per lo sviluppo del nostro territorio.
La speranza è che il nuovo gruppo bancario Intesa-San Paolo-UBI ponga al centro della azione creditizia proprio la Calabria (si pensi, solo per fare un esempio, alle potenzialità del porto di Gioia Tauro) e soprattutto abbia degli interlocutori che sappiano portare avanti le ragioni per la crescita del Sud.
