Ultramobile - Ten Years Challenge: dall'ascesa KIA, alla fine del sogno di Vincenzo Lancia

Ultramobile partecipa al gioco del Ten years challenge: come e quanto è cambiato il mondo delle auto?

Il mercato dell’automobile sta cambiando, ma questa uscita non è una novità. Basta fare il giochino dei 10 anni, la Ten Years Challenge, tra quello che il mercato di oggi offre, è quello che offriva nel 2009.

I player sono cambiati. Alcuni, sono scomparsi. Lancia, per esempio, nel 2009 inseguiva la chimera del maglione blu, alias Sergio Marchionne, al quale va il merito di aver salvato la FIAT dall’ennesima tragedia sabauda, ma al quale va lo scettro di distruttore della Casa di Chivasso. Lui, stesso, oggi, non esiste più.

La Lancia di allora proponeva una freschissima Delta, troppo innovativa, sul piano del Design, quindi destinata a essere pressoché incompresa. C’erano prospettive fallimentari, come il ritorno della Thema, della improponibile Flavia, accompagnata da un motore demenziale, e il pessimo rebadge sul monocatafalcovolume Voyager.

Da quando in qua, il Voyager, è una Lancia. Almeno, avessero privato a inventare un nome. Pratica costosissima, oltretutto, visto che Il deposito di un nome costa Lira di Dio. Per una Lira, quasi nessuno avrebbe voluto salire su una KIA. Oggi, KIA è una delle protagoniste del mercato. Allora, si accingeva a lanciare un modello attraente, come la Sportage.

Tra i marchi generalisti, KIA è quello che colpisce di più, per la straordinaria evoluzione. Oggi, sul mercato, c’è la KIA Stinger, una berlina sportiva di ottima qualità, oltreché indubbiamente bella, dotata di carattere. Insomma, il Marchio sudcoreano ha una sua identità, contrariamente a molti marchi ultracentenari, che pare l’abbiano persa per strada.

Basti citare Peugeot, oggi costretta a ricorrere agli stilemi di Pininfarina, avendo perso Pininfarina, autore della brand identity della Casa del Leone. Nel 2009, Volkswagen era Das Auto. Poi è esploso il Diesel Gate, e si è data una calmata, ma senza chiedere scusa. Come era facile immaginare. Nel 2009, Jeep era in crisi profonda, e non aveva modelli potabili, a parte quel Brand nel Brand, che ormai è Wrangler. La Compass di allora era, semplicemente, un insulto all’Estetica, e c’erano troppi modelli insulsi, in gamma.

Alfa Romeo aveva ancora una station sportiva, ossia la 159, ma contava ancora sulla 147, indegnamente sostituita dalla Giulietta, che avrebbe dovuto prendere il nome “Milano”, già registrato dalla Casa a metà anni ’80, con l’avvento dell’Alfa 75, ribattezzata Milano, per il mercato americano. Dal 2009 ad oggi, FIAT è tornata sul mercato americano, così come Alfa Romeo e Maserati.

Un buonissimo segno ma, oggi, tutti i marchi FCA stanno arrancando. Jeep a parte. Ma la Renegade dovrà essere sostituita, entro un massimo di Due anni. Di rilievo, c’è il rinnovamento di tutta la gamma e l’immagine Volvo. Per farla breve: le vere novità sono a casa degli svedesi e dei sudcoreani.