Università Dante Alighieri, non c’è pace: dimissioni del rettore Gismondi e reintegro di Scarfone e De Medici nel cda

La guida dell’ateneo passa adesso al pro rettore vicario, la prof.ssa Simona Totaforti, che resterà in carica fino alle prossime elezioni, secondo quanto raccolto previste nei prossimi mesi e non in tempi immediati

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Non c’è pace per l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria. Dopo le turbolenze legali e istituzionali che da anni ormai attraversano l’ateneo, arrivano altre due novità rilevanti.

Nella giornata di ieri, su queste pagine, avevamo anticipato l’ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria che ha dato torto al CdA autoproclamato di Pasquale Basilicata e del sindaco Giuseppe Falcomatà. Il giudice ha stabilito l’invalidità della designazione deliberata dal Consorzio Promotore il 26 luglio 2024, ribadendo che l’unico organo legittimato a nominare i membri del Consiglio di Amministrazione è quello previsto dallo statuto dell’Ateneo. Una decisione che conferma la piena legittimità del CdA guidato da Pietro Aloi.

Dimissioni del rettore Gismondi

La novità principale delle ultime ore invece riguarda le dimissioni del rettore Fulvio Gismondi. Secondo quanto appreso, il Consiglio di Amministrazione dell’ateneo ha preso atto della sua decisione. Non sono note le motivazioni ufficiali, ma nei mesi scorsi su queste pagine avevamo ipotizzato possibili tensioni interne. Alcuni rumors parlano di un passo indietro legato a Unimarconi, altri invece di una decisione personale di Gismondi dovuta a motivi professionali.

La guida dell’ateneo passa adesso al pro rettore vicario, la prof.ssa Simona Totaforti, che resterà in carica fino alle prossime elezioni, secondo quanto raccolto previste nei prossimi mesi e non in tempi immediati.

Reintegro di Scarfone e De Medici

La seconda novità riguarda il CdA della Dante Alighieri. Dopo un lungo iter giudiziario, con diverse sentenze favorevoli – anche del Consiglio di Stato – è avvenuto l’effettivo reintegro di due consiglieri: Beniamino Scarfone e Ruggero De Medici. Fino a oggi, nonostante le pronunce, il rientro non si era mai concretizzato.

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