Università D. Alighieri, reintegrati nel CDA due consiglieri: la decisione del TAR

Il TAR per la Calabria, Sezione Staccata di Reggio Calabria, accoglie il ricorso e ordina l’immediata reintegrazione di Scarfone e De Medici

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Calabria ha emesso una sentenza che dà ragione ai consiglieri Ruggero De Medici e Beniamino Scarfone, ordinando la loro immediata reintegrazione nel Consiglio di Amministrazione dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria.

I consiglieri erano stati dichiarati decaduti dal loro ruolo all’interno del CDA dell’Università durante una riunione del Consiglio d’Amministrazione il 21 novembre 2023.

I due, rappresentati dall’avvocato Letterio Donato, hanno contestato la loro esclusione sostenendo che le loro assenze erano state erroneamente valutate come ingiustificate, senza adeguata considerazione delle motivazioni fornite.

Il cuore del dibattito giuridico si è concentrato sull’interpretazione dell’art. 33 comma 2 dello Statuto dell’UNIDA, che prevede la decadenza dalla carica per i membri degli organi collegiali assenti senza giustificato motivo per tre sedute consecutive. I consiglieri hanno argomentato che le loro assenze fossero motivate da valide ragioni, circostanza non debitamente valutata dal CDA dell’Università.

Il TAR ha accolto dunque le argomentazioni dei ricorrenti, evidenziando la mancanza di una valutazione appropriata delle giustificazioni presentate in merito alle assenze.

“Deve considerarsi illegittimo l’atto di decadenza disposto nei confronti dei ricorrenti non avendo il C.d.A. valutato la fondatezza, serietà e rilevanza delle circostanze che i consiglieri hanno puntualmente addotto a giustificazione delle proprie assenze”.

Si legge nella sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale.

Inoltre, la decisione ha toccato il tema della legittimità delle convocazioni del CDA e delle deliberazioni adottate, vista la contestata posizione del Presidente del CDA e la partecipazione di membri ritenuti non più legittimi.

La sentenza segna un importante precedente nella gestione degli organi collegiali delle istituzioni accademiche. Un caso che evidenzia l’importanza del rispetto delle procedure statutarie e regolamentari all’interno degli organi di governo delle università, e che ribadisce l’essenzialità di una corretta interpretazione delle norme statutarie in materia di decadenza e partecipazione agli organi collegiali.

La decisione del TAR potrebbe incoraggiare una maggiore attenzione ai diritti dei membri degli organi amministrativi e alla necessità di una valutazione attenta e motivata delle loro giustificazioni in caso di assenza, evitando decisioni precipitose che possono portare a esclusioni ingiustificate e a contenziosi legali.