Covid-19 a Reggio, il punto con il direttore del GOM: 'Tra le strutture con il più basso tasso di mortalità'

Infermieri arrestati, terapia al plasma e tempi per il vaccino. Il dott. Foti a 360° ai microfoni di CityNow

A circa due mesi di distanza il dott. Foti torna a parlare ai microfoni di CityNow. Insieme al direttore sanitario del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, abbiamo fatto il punto in tempi di Coronavirus.

PIANO PANDEMICO

Nel pomeriggio di ieri il nosocomio reggino si è riunito per una conferenza stampa di presentazione di un volume in cui sono raccolti gli atti disposti per la pandemia. Il dott. Foti ha spiegato:

“Si è fatto il punto sulle azioni messe in atto da parte dell’ospedale nei confronti di questa epidemia. Sono stati presentati anche degli studi. Durante la conferenza di ieri è stato presentato un volume che racchiude tutte le decisioni prese in questi mesi. A partire dalla differenziazione dei percorsi ospedalieri: covid e no covid, passando per la creazione della ‘torre’ destinata ai pazienti affetti da coronavirus, (una torre di 4 piani, con annesso pronto soccorso e radiologia dedicata ed una tac). Scelte non facili da attuare in un ospedale multi-specialistico come il nostro.

Dobbiamo essere soddisfatti, soprattutto rispetto a quello che è successo negli altri ospedali italiani. A dirlo sono i risultati sul piano clinico e le infezioni nosocomiali. Speriamo di non dover mettere più in pratica il piano pandemico utilizzato in questi mesi, ma è stato un vero e proprio banco di prova che potrà sempre tornare utile.

Il ricavato del volume edito dal GOM andrà interamente al reparto di Pediatria.

Il dott. Foti ricorda anche l’ottimo lavoro svolto dall’ospedale di Reggio Calabria che, ad oggi, è una delle strutture, in Italia, con il più basso tasso di mortalità.

“Non dimentichiamo che si tratta di una malattia nuova. Quindi ognuno ha dovuto far ricorso all’aiuto di altri medici, non infettivologi. Basti pensare che, per le cure, è stato necessario ricorrere a farmaci che, solitamente, non fanno parte dell’armamentario di Malattie Infettive. Per noi è stato anche un motivo in più per fare squadra”.

CASO INFERMIERI ARRESTATI

Impossibile non toccare un tema così scottante e che tocca da vicino tutta la comunità reggina. La notizia diffusa dalle forze dell’ordine, riguardante l’arresto di due infermieri del GOM ha scatenato non poco scalpore in città.

E il dirigente dell’ospedale cerca di far luce sull’accaduto:

“Un episodio molto, molto spiacevole. È noto che il reparto di psichiatria venga ospitato, per legge, dal nosocomio locale, in questo caso, il GOM. Si tratta, però, di un comparto che da ogni punto di vista è gestito dall’Azienda Sanitaria Provinciale. Non ci voleva, si tratta di un brutto colpo anche perchè episodi come questo fanno perdere la fiducia che con tanto impegni gli operatori si sono guadagnati di giorno in giorno.

Questo episodio ci colpisce come cittadini, siamo vicini a chi ha subito le conseguenze di questa situazione. Il GOM però non ne è responsabile”.

TERAPIA AL PLASMA E VACCINO

“Anche il GOM, così come disposto dalla Regione Calabria, partecipa alla sperimentazione con un protocollo. In Italia, le esperienze sono ancora molto risicate per il problema dei reagenti in grado di intercettare gli anticorpi neutralizzanti (la base della terapia con il plasma). Sicuramente è una terapia che è stata enfatizzata. Più che di plasma e farmaci che abbiamo utilizzato per combattere il covid, di due cose sentiamo la mancanza: un antivirale superselettivo diretto in grado di controllare la replicazione del virus e poi il vaccino. Queste due cose, purtroppo, tarderanno ad arrivare. Per questo motivo, dobbiamo fare di necessità, virtù”.

La domanda che tutti, nel mondo, adesso, si pongono è “Quando arriverà il vaccino?” Il dirigente sanitario del GOM ci ha illustrato la situazione:

“Il vaccino è come un farmaco, per cui deve sottostare ad una serie di rigide regole prima di arrivare alla commercializzazione. Ci sono diverse fasi, in cui deve essere studiato sotto il punto di vista dell’efficacia e della sicurezza. Secondo quanto riportato dall’OMS, proprio per questa fase, passeranno dagli 8 ai 12 mesi almeno. Oggi tante compagnie sono interessate al vaccino, non solo come soluzione ma anche per i profitti. Ci sono circa 120 studi con le più grandi multinazionali del farmaco”.