Variante inglese in Calabria, Foti a CityNow: 'Abbiamo tre armi a disposizione'

Il virologo reggino ha esposto le problematiche relative alla variante inglese e le soluzioni per evitare la diffusione a macchia d'olio

Che la diffusione delle varianti Covid, in particolare quella inglese, preoccupa gli esperti non è di certo un segreto. È per questo che l’ISS ed il Ministero della Salute, in collaborazione con i laboratori delle Regioni, hanno avviato una sorta di caccia alle varianti per individuare più casi possibili e contenere eventuali focolai.

Di varianti, incidenza sul territorio e possibile gestione dell’emergenza abbiamo discusso con il virologo reggino, il dott. Fabio Foti.

La variante inglese del Covid

“Ne stiamo sentendo davvero tante negli ultimi giorni, ma le tre maggiori varianti conosciute al momento sono: inglese, brasiliana e sudafricana. Tutte e tre hanno fatto il loro ingresso in Italia, ma a preoccupare maggiormente è quella inglese”.

Ai microfoni di CityNow, il virologo facente parte della Task Force anti-Covid comunale, ha illustrato le problematiche legate alla variante proveniente dall’Inghilterra:

“Uno studio nazionale ha accertato la prevalenza media, in Italia, del 17% con picchi che coinvolgono tutte le regioni che oscillano dall’1 al 59%. Questo vuol dire che ci sono parti d’Italia in cui quasi un caso su due è una variante inglese”.

Ma perché preoccupa così tanto?

“Più che per lo spettro clinico, la variante inglese è pericolosa per la capacità di infettare, in media il 70% in più, circa 4 volte. Su base epidemiologica, questo, è un dato più che allarmante”.

Il contagio tra i più giovani

Il coordinatore del gruppo “testing&tracing”, che si occupa di screening di massa e tracciamento, ha spiegato inoltre:

“È preoccupante anche il fatto che, ormai, nelle catene epidemiologiche di trasmissione siano entrati a pieno regime anche i bambini ed i giovani adulti che anche se continuano, per la maggior parte, ad avere uno spettro sintomatologico sfumato, tanti addirittura sono asintomatici, rappresentano una formidabile fonte di trasmissione per questa variante. Le prospettive non sono davvero delle migliori. La media del 17% nel giro di 2-3 mesi potrebbe aumentare fino a raggiungere il 30 o il 50%”.

La situazione in Calabria

La Calabria può, in teoria, dirsi più “fortunata” rispetto ad altre regioni. I primi casi conosciuti di variante inglese si sono registrati solamente pochi giorni fa. Il primo è stato quello di un giovane migrante che ha contagiato i compagni di stanza di una casa di accoglienza di Cosenza. Sempre nella stessa provincia, si è registrato il caso di una signora che, probabilmente, ha contratto il virus in aereo da un’altra donna proveniente dall’Inghilterra.

Il dottore Foti, però, tiene a precisare:

“I dati sono molto scarni. Conosciamo i dati dati dell’alto tirreno cosentino. L’ASP di Reggio Calabria non ha comunicato nulla al riguardo. Ma questo non significa affatto che la variante non stia circolando anche qui. Per essere “trovata” sono necessari tamponi e laboratori in cui vengano sequenziati con macchinari molto costosi”.

Le armi per combattere il virus

Secondo il virologo reggino non siamo sprovvisti di armi per combattere la diffusione del virus:

“Abbiamo tre sole armi a disposizione:

  • sorveglianza attiva virologica, bisogna fare spietati screening di massa con tamponi antigenici rapidi a fluorescenza di ultima generazione;
  • campagna vaccinale tempestiva ed efficace, organizzata benissimo ed in pochissimo tempo su tutto il territorio comunale, perché se non si vaccina almeno il 70/75% di tutti i reggini in due mesi, avremmo dei seri problemi;
  • organizzazione presso il GOM, l’ASP o laboratori privati che ne hanno la possibilità del sequenziamento dei tamponi molecolari e quindi dotarsi di kit che permettano screening in tempi rapidi”.

Il dott. Fabio Foti conclude:

“Solo così possiamo anticipare il virus, lo possiamo attaccare, isolare e farlo circolare molto meno. senza queste 3 cose saremo, come al solito, a delle problematiche che, nei prossimi mesi, potrebbero essere seriamente pericolose”.

Il virologo, parte integrante della Task Force comunale dedicata alla lotta al Covid, sarà ospite di LIVE BREAK, in diretta sulla pagina Facebook di CityNow domani, giovedì 18 febbraio, alle ore 13:45.