Viola, parla l’ex coach Mecacci: “Reggio mi è entrata dentro. A Gambarie ci andrò se Gallo…”
"Spero di ritornare, Cento è una realtà consolidata, l’obiettivo dichiarato è quello della vittoria del campionato"
04 Giugno 2019 - 20:44 | Redazione

Matteo Mecacci non farà più parte del nuovo progetto della Viola Reggio Calabria. Le strade dell’allenatore toscano e del club neroarancio, dopo una stagione unica nel suo genere, si separano.
Le prime dichiarazioni del coach per Antenna Febea:
«Mi auguro che questo sia solo un arrivederci; continuerò a frequentare Reggio Calabria e, con il giusto tempo, ci prenderò casa perché questa Città mi è entrata dentro le vene. Professionalmente, chissà… non sarei il primo coach a ritornare»
L’offerta di Cento.
«Non nascondo che ho cercato di vedere cosa succedeva a Reggio Calabria. Detto questo, mi ritengo fortunato perché continua il mio “pellegrinaggio” nelle piazze storiche della pallacanestro di cui anche Cento fa parte in modo autorevole. Si tratta di una realtà consolidata, i dirigenti hanno un grande senso di rivalsa: l’obiettivo dichiarato è quello della vittoria del campionato. Questa, probabilmente, è stata lo stimolo che mi ha convinto a firmare: la loro voglia di riscatto unita alla mia incazzatura permanente rispetto all’epilogo con la Viola. Affronteremo un campionato sicuramente difficile, ma che mi auguro ci vedrà con un ruolo di protagonisti assoluti».
Il progetto di Gallo
«Spero vivamente di non dover rinviare la passeggiata dall’Arena dello Stretto a Gambarie d’Aspromonte. Ho detto: “Se Gallo prende la Viola” e non “se Matteo Mecacci allena la Viola l’anno prossimo”. Per cui, una volta ufficializzata la nuova fase, sarà mia premura rispettare la promessa che ho fatto. Questo perché mi auguro vivamente che questo progetto si concretizzi per dare quello che realmente merita la tifoseria. Ossia: stabilità e prospettive per tornare il più presto possibile ai palcoscenici che competono a questa meravigliosa Città. Posso fare una riflessione sulla situazione attuale, da tifoso della Viola, sperando che non si perda ulteriore tempo: ogni giorno passato è uno in meno verso delle scadenze che non sono poi così lontane».
L’anno che è stato
«Quello che abbia vissuto quest’anno insieme non si cancella, mi rimane una ferita aperta. Sotto il profilo umano si sono creati dei rapporti di stima, di affetto e di amicizia e questi sono i ricordi che mi porterò dentro il mio cuore. I risultati sul campo testimoniano la bontà del lavoro fatto da squadra e staff tecnico col rammarico di non aver potuto perdere o vincere sul campo i play-off. Dal punto di vista professionale è stata una grande palestra di vita. È stata un’annata straordinaria: prima siamo stati soli, poi siamo stati accompagnati da gente che ci teneva come i tifosi che amano visceralmente la Viola, e, infine, ci siamo ritrovati con persone poco raccomandabili di cui, però, in questo momento non ho nemmeno voglia di parlarne».
L’auspicio per Reggio
«L’abbraccio virtuale che mando ai tifosi reggini è immenso, ma sono sicuro che non può bastare per testimoniare l’affetto che provo per ciascuno di loro. Ho un auspicio: la società spero riesca a tornare a essere credibili agli occhi del panorama cestistico nazionale. Poi, permettetemi, di essere egoista: spero sia solo un arrivederci anche lavorativamente parlando. Sicuramente ho molto meno curriculum rispetto ai miei predecessori, ma mi auguro che come qualcuno di loro, anche io potrò avere la fortuna e l’onore di poter tornare alla Viola. Perché, come dice Venditti, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”».
