Reggio, Waterfront preso d'assalto: 'furbetti' invadono l'area di cantiere

La curiosità regna sovrana. Ma serve trovare un equilibrio tra maggior senso civico ed un aumento della segnaletica per impedire l'accesso al Watefront

Avete mai pensato di accedere ad una qualsiasi area di cantiere, pur non essendo addetti ai lavori? La curiosità in questi giorni ha preso un po’ la mano a tanti cittadini che hanno preso d’assalto una delle novità di Reggio Calabria.

Il cantiere a cui si fa riferimento è ovviamente quello più chiacchierato e discusso degli ultimi mesi, forse anche degli ultimi anni: quello del “nuovo” Watefront.

In barba alla recinzione arancione ed alle transenne i cittadini hanno deciso di farvi lunghe passeggiate, fitness e così via. Ma l’impossibilità di accesso poteva essere segnalata meglio? Probabilmente si.

Si dice che la ragione stia sempre nel mezzo.

Waterfront preso d’assalto dai cittadini

L’area di collegamento tra il porto cittadino ed il lungomare Falcomatà è davvero una meraviglia che i cittadini non vedono l’ora di scoprire e vivere, in particolar modo dopo l’anteprima concessa dal sindaco Falcomatà nelle scorse settimane.

Non è, però, ancora il tempo giusto per portarvi i bambini a giocare o per usufruire dell’area per fare sport all’aria aperta. Non solo perché al momento la Calabria si trova in zona rossa, e dunque gli spostamenti all’interno del Comune sono significativamente ridotti alle aree circostanti la propria abitazione, salvo rari casi. Ma anche perché il Waterfront non è stato ancora inaugurato ed è ancora un cantiere.

L’opera finita ed il rinvio dell’inaugurazione

Come fare a non capire la curiosità dei reggini? È ovvio che tutti non vedano l’ora di scoprire cosa li attende nel nuovo spazio che, già ad una prima occhiata, ha tutte le carte per diventare uno dei più belli e frequentati della città. Dall’altra però ci sono la legge ed il buon senso civico, secondo cui non si può sconfinare all’interno di un cantiere. Regola sulla quale in molti hanno deciso di sorvolare, forse aiutati dal semplice modo in cui è possibile aggirare l’ostacolo delle reti che dovrebbero impedire il passaggio.

Il watefront sarebbe dovuto essere inaugurato alla fine del mese di marzo, a causa delle restrizioni del Covid, però, l’amministrazione ha deciso di rinviare la cerimonia e su questa particolare vicenda sono nate non poche discussioni:

“Ci si domanda ancora perché non non si inaugura il il waterfront – ha raccontato il sindaco Falcomatà in una diretta Facebook alla vigilia di Pasqua. A tal proposito mi vengono in mente le parole di una canzone “La gente parla e spesso non sa di cosa parla”. Continuiamo a sentire che il Waterfront non viene inaugurato per non si sa quale motivazione. Noi, invece, lo sappiamo bene il perchè.

Ribadisco che, purtroppo, finché saremo in zona rossa non potremo fare cerimonie ed è un peccato inaugurare una una zona bella della città, senza poter fare una cerimonia di inaugurazione, senza poter fare una festa senza che tutti possano possano apprezzarla”.

Falcomatà chiede pazienza e collaborazione ai cittadini

Il via vai di gente, concentrato in particolar modo alla Pineta Zerbi, però, soprattutto nei weekend non è passato inosservato agli occhi dell’Amministrazione. E sulla questione è intervenuto anche il primo cittadino:

“Vedo tante persone che iniziano ad affacciarsi alla pineta, alla parte delle giostrine, alla parte giù delle scale eccetera. Noi abbiamo lasciato lì le transenne e vi invito a non farlo. Vi invito a non entrarci perché quella è ancora un’area di cantiere. Vi ricordo la presenza delle telecamere, tutto quello che avviene lì dentro è monitorato. Vi prego di non entrarci, di aspettare ancora qualche settimana.

So che è difficile. Non lo dite a me che sono tre anni che sono lì ogni giorno sul cantiere. Pensate quanto sarebbe bello e quanto vorrei anch’io poter inaugurare, ma ancora non non lo possiamo fare”.