1 maggio, la festa del lavoro. Ma in Calabria è dramma disoccupazione

Calabria tra le regioni peggiori di tutta Europa, il dramma disoccupazione peggiorato dalla pandemia. Bisogna cambiare rotta


Cosa succede ad un corridore,  ultimo e distaccato dagli avversari, se gli si slacciano le scarpe durante la gara? E’ un pò quello che sta accadendo alla Calabria negli ultimi 12 mesi in relazione ai dati sulla disoccupazione. Storicamente tra le regioni d’Italia (e d’Europa) con gli indici più alti di disoccupazione, la Calabria come il resto del mondo ha sofferto negli ultimi 12 mesi a causa della pandemia.

 I dati Eurostat

I numeri pubblicati da Eurostat non lasciano scampo a interpretazioni. Più di una persona su cinque (il 20,1%) era senza lavoro nel 2020 in Calabria, l’ottava percentuale peggiore in Europa.

Tra le peggiori 15 in Europa anche la Campania (18%) e la Sicilia (17,9%). All’estremo opposto, le migliori in Italia sono la provincia autonoma di Bolzano (3,8%), quella di Trento (5,3%) e l’Emilia-Romagna (5,7%).

Ma la maglia nera in Europa va alle enclave spagnole di Ceuta (24,5%) e Melilla (23,7%) e alle altre due regioni spagnole Isole Canarie (22,6%) e Andalusia (22,3%).

In generale, come era lecito attendersi, c’è stato un peggioramento rispetto all’anno precedente a causa della pandemia del Covid, sottolinea Eurostat.

Il tasso di disoccupazione tra i Ventisette, che nel 2019 col 6,7% aveva toccato il minimo storico dal 2000, è infatti aumentato di 0,4 punti percentuali per arrivare alla media del 7,1%. In quasi un sesto delle regioni Ue la maggioranza dei disoccupati è rimasta senza lavoro per un anno o più.

Non è una terra per giovani

La Calabria non è una terra per giovani. Negli ultimi anni il dato relativo all’esodo di giovani verso il nord o l’estero è in continua crescita, gli ultimi dati sulla disoccupazione fanno capire nel dettaglio cosa si cela dietro alla scelta di lasciare la propria terra per cercare fortuna altrove.

Un sentimento di odio\amore, spesso rappresentato in lettere commoventi, in decisioni che dividono loro malgrado famiglie e distaccano dalle amicizie di sempre. La Calabria tra le regioni peggiori d’Europa per disoccupazione, è un fragoroso ceffone nel viso di tutti noi, non solo di politici ed istituzioni.

Recovery Fund ultima spiaggia?

Come spesso detto, ascoltato e ribadito in questi mesi, la pandemia non ha portato solo cose negative ma anche (pochissime a dire la verità) positive. La più importante è legata alle notevoli risorse del Recovery Fund, che l’Unione Europea ha legato in gran parte al recupero del divario tra le regioni più arretrate dal punto di vista economico-sociale rispetto a quelle che sono all’avanguardia.

Alla Calabria spetta una fetta importanti di quelle risorse, somme che separano la nostra regione da un possibile (stavolta davvero realizzato e non solo immaginato) riscatto e rilancio, oppure che la accompagneranno definitivamente al baratro.  Il tempo delle chiacchiere e delle promesse è finito: chi ha in mano il destino della Calabria, chi ha potere decisionale per tratteggiarne il futuro con investimenti e creazione di opere, sviluppo, formazione e lavoro, ha l’obbligo di restituire qualcosa. E ha il dovere di farlo adesso.

Se non altro, un pò d’amore nei confronti della sua terra, oggi sofferente come non mai.