1 miliardo di euro per il porto di Genova. E a Gioia Tauro?

"Costruzione della nuova diga per il porto di Genova? Uno spreco di risorse pubbliche". Il M24A chiede l'intervento di De Micheli e Provenzano

“All’interno del piano delle infrastrutture “Italia veloce” é scritto che sarà finanziata la costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova per un importo di un miliardo di euro. Questa cifra servirà per abbattere l’attuale diga foranea e costruirne una nuova al fine di raggiungere fondali tali da poter far attraccare le navi “post-panamax” che attualmente, in Italia, possono ormeggiare in sicurezza solo al Porto di Gioia Tauro“.

A lanciare l’allarme che preoccupa, non poco, i calabresi è il Movimento 24 agosto – Equità territoriale che, sin dalla sua nascita, ha come primo obiettivo la cura del meridione. Quel sud abbandonato, ignorato e spesso affossato.

“Ha senso spendere tutti questi soldi in un’opera che non porta alcun beneficio al sistema Italia? Lo stato italiano ha una programmazione negli investimenti per le infrastrutture strategiche o l’unico riferimento é accontentare i gruppi di interesse? La programmazione di interventi così rilevanti dovrebbe avvenire sulla base di un piano preciso in cui siano evidenziati gli obbiettivi di ciascun investimento e il ritorno in termini finanziari, economici e sociali.

Il movimento 24 agosto-Equita territoriale si chiede, allora, quale sia questo piano, quali e quanti scenari siano stati analizzati e comparati per poter affermare che traslare verso largo la diga foranea del porto di Genova sia il miglior intervento possibile per incrementare la capacità di attrazione del sistema portuale italiano nel suo complesso, non limitatamente alla regione Liguria”.

1 miliardo di euro per Gioia Tauro

“In tutto il mondo sono pochi i porti in grado di accogliere questi giganti del mare e l’Italia ha la fortuna di avere un porto attrezzato, sicuro e ubicato vicino alle principali rotte navali mediterranee. Un miliardo di euro speso a Gioia Tauro piuttosto che a Genova, consentirebbe di completare quegli Interventi che farebbero diventare questo porto il principale hub europeo.

Aprendo la seconda imboccatura, della cui fattibilità si parlava già dai primi anni 2000, velocizzando i lavori di costruzione della piattaforma intermodale e adeguando la linea ferroviaria, il porto di Gioia Tauro diventerebbe ancora più attrattivo. Quali navi sarebbero più disposte ad attraversare lo stretto di Gibilterra e affrontare le onde atlantiche per arrivare nei porti francesi e fiamminghi?

L’esplosione del porto di Gioia Tauro sarebbe un importante motore di sviluppo calabrese, tenendo in considerazione che collegata al porto ė la ZES, ulteriore attrattore di investimenti. Lo Stato Italiano per la bulimia di poche decine di (im)prenditori liguri, vuole buttare a mare un miliardo di euro ( e se il Mose ha insegnato qualcosa, saranno sprecate molte più risorse), bloccando lo sviluppo di una realtà portuale che potrebbe fare diventare l’Italia la piattaforma logistica di tutta Europa.

Ancora una volta si vuole permettere che l’egoismo di un territorio penalizzi tutta la nazione?

Il territorio costiero ligure é ormai saturo e per continuare a crescere necessita di interventi costosi e penalizzanti dal punto di vista ambientale. Gli stessi risultati in termini di crescita, si possono ottenere attrezzando con minori spese altre aree del Paese, da sempre penalizzate.

Gioia Tauro si trova all’interno del Corridoio ferroviario europeo 1 Berlino-Palermo, che lo Stato italiano ha fatto di tutto per boicottare, bloccandone l’implementazione a Salerno, col il pretesto delle rocce (cit.del Rio)!! Questo vuol dire che non investendo al Sud l’Italia non solo frena se stessa, ma frena tutta l’Europa, motivo per il quale sono stati messi paletti stretti per i finanziamenti del Recovery Found.

Il Movimento 24 agosto-Equita territoriale ritiene uno spreco di risorse pubbliche la costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova e chiede al ministro De Micheli, al ministro Provenzano e al presidente del consiglio Conte di bloccare questa follia e concentrare gli investimenti li dove maggiore sono la leva finanziaria e le ricadute economiche e sociali, ovvero al Sud Italia, in generale e a Gioia Tauro, in particolare.