Il reggino Cristian Bilardi a Citynow: "Voglio diventare un simbolo della break dance"

di Pasquale Romano - Predestinato. Cristian Bilard

di Pasquale Romano – Predestinato. Cristian Bilardi, seppur giovanissimo, è già diventato un’istituzione del breaking (o break dance), una danza ‘di strada’  che coinvolge migliaia di appassionati sparsi in tutto il mondo. “Per la break dance è come un Del Piero o Totti nel calcio”, dice sottovoce un familiare, per non farsi sentire dal diretto interessato.

Una passione nata in famiglia, grazie ai consigli e agli allenamenti del fratello Giancarlo. “Ho iniziato a 14 anni grazie a lui, che praticava breaking sin da quando era bambino. Mio fratello è il mio maestro, con lui è partita questa avventura ricca di soddisfazioni”, dichiara Cristian ai microfoni di Citynow.

Il campione reggino di break dance non è conosciuto nell’ambiente con il vero nome, complice un soprannome che è diventato un marchio di fabbrica. “Sin da bambino mi chiamavano tutti ‘Mowgli’, come il personaggio del libro della giungla, per via dei capelli lunghi. Mi è rimasto stampato addosso, cosi ho deciso di farmi chiamare così nelle competizioni”.

Il talento per la break dance è esploso evidente sin dai primi allenamenti. “Mi dicevano che in pochi mesi avevo fatto progressi che solitamente si facevano in più anni. Questo mi ha incoraggiato e dato forza, ho capito di avere delle qualità e con il duro allenamento -sottolinea Cristian- sono riuscito ad affinarle”.

Mowgli si impone da subito nei primi ‘baby contest’, competizioni riservate ai minori di 16 anni. Da quel momento inizia a viaggiare, in Italia e nel mondo, sino a farsi notare a livello internazionale.

“La prima vittoria importante è stata a Treviso, in una competizione intitolata Royal One. Da quel momento, non ho più smesso di vincere. Più vincevo più volevo continuare a farlo, per questa ragione l’allenamento è diventato sempre più intenso e meticoloso”.

Nel 2016 Cristian sale sul tetto italiano, vincendo il campionato italiano  Red Bull BC One Cypher Italy: “E’ stata l’emozione più forte della mia vita, perchè figlia di un lungo percorso, fatto di sacrifici e sogni. Quest’anno ho vinto nuovamente il campionato italiano, ma la prima volta non si scorda mai”, sottolinea il campione reggino di breaking.

Dopo la vittoria nel campionato italiano del 2016, è arrivata l’occasione di partecipare al primo mondiale, in Giappone. “E’ stata un’esperienza fantastica. Il livello era altissimo, ho affrontato fenomeni della break dance, ma purtroppo so di non aver dato il massimo. Io non ho mai avuto ansia o tensione in tutta la mia carriera, in Giappone è stata la prima volta che l’ho avvertita e questo ha influito sulla mia prestazione”.

Nel 2017 Mowgli arriva alle finali nazionali del Battle of the year, primo italiano a riuscirsi, mentre è di poche settimane fa la seconda vittoria ai campionati italiani Red Bull. “Vittoria come un’ossessione? Diciamo che sta diventando quasi un’abitudine (ride, ndr). Il mio obiettivo è diventare un simbolo del movimento, ma la passione rimane la cosa più forte, quella che mi trascina e mi porta ad ottenere questi risultati”.

Da tre anni Cristian fa stage e workshop in giro per l’Italia, apprendendo e spiegando a sua volta le caratteristiche di questa particolare danza. “Cosa è per me la break? Uno stile di vita, una filosofia che guida tutti gli appassionati come me. Siamo una comunità legatissima, viviamo insieme anche al di fuori delle competizioni. Non so se esista altro sport che avvicini in modo cosi autentico e sincero i protagonisti che lo praticano”, assicura il campione reggino.

Ad appena 22 anni, Mowgli ha davanti a sè i capitoli principali dell’attività agonistica. “Non è un caso se quasi sempre sono il più giovane partecipante alle competizioni. La forma psico-fisica massima arriva a 30 anni, quindi ho davanti il periodo migliore della mia carriera e voglio sfruttarlo per ottenere nuovi successi“.

Mowgly è pronto per affrontare il percorso che lo potrebbe portare a un buon risultato nella finale mondiale di Zurigo del 29 settembre prossimo.  “E’ uno degli appuntamenti più importanti che mi attende in questo 2018. Sono sempre in allenamento, non mi fermo mai. Un mio difetto? Non riesco a curare nel migliore dei modi l’alimentazione, sono un mangione…(ride, ndr)”.

Viscerale il rapporto che lega Cristian alla sua terra, tanto che lo ha portato ad aprire una scuola di ballo assieme al fratello Giancarlo. “Si chiama B-Club, a settembre inizieranno i primi corsi. E’ un modo per far avvicinare i giovani della mia terra alla break dance ma allo stesso tempo un regalo della mia famiglia a Giancarlo per tutto il lavoro svolto in questi anni. Cosa mi manca di Reggio quando sono fuori? Soprattutto il mare”.