Bici modificate a Reggio: Nucera assolto, Comune condannato a pagare le spese legali
Dopo quasi quattro anni di attesa, la giustizia ha riconosciuto l'innocenza di Nucera, annullando sia la sanzione che il sequestro della bici elettrica
20 Luglio 2024 - 10:17 | di Redazione

Nel mese di gennaio (c.a.), il Giudice di Pace presso il Tribunale di Reggio Calabria ha finalmente messo fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il signor Francesco Domenico Nucera. Quest’ultimo era stato sanzionato nel 2020 per presunte irregolarità legate alla sua bici elettrica, subendo un sequestro cautelativo del mezzo e una multa superiore ai 1000 euro.
Il video dell’accaduto, che ha suscitato clamore mediatico all’epoca, ritraeva Nucera mentre veniva fermato dalle forze dell’ordine nel contesto di un’operazione antindrangheta. Questo aveva fatto sì che il suo nome venisse ingiustamente associato a coloro che modificano i velocipedi per aumentarne le prestazioni, alimentando un’immagine distorta della realtà.
Dopo quasi quattro anni di attesa, la giustizia ha riconosciuto l’innocenza di Nucera, annullando sia la sanzione che il sequestro della bici elettrica. Il Comune di Reggio Calabria è stato inoltre condannato a farsi carico delle spese legali. Un ruolo determinante in questa vittoria legale è stato svolto dall’avvocato Grazia Iracà, il cui impegno e professionalità nella rappresentazione delle circostanze di fatto e dei motivi di diritto sono stati fondamentali per l’esito favorevole della sentenza.
“È importante sottolineare – ha detto Nucera – come già nel giugno del 2020, immediatamente dopo la contestazione della violazione alla presenza del capo della polizia municipale Zucco, l’amministratore delegato dell’azienda produttrice della bici avesse inviato una PEC al funzionario, invitandolo ad annullare in autotutela la presunta violazione poiché priva di qualsiasi fondamento giuridico e fattuale. Tale richiesta, tuttavia, non ha mai ricevuto risposta”.
Francesco Domenico Nucera può ora tornare a utilizzare la sua bici elettrica con la serenità di chi ha visto finalmente riconosciuta la propria innocenza, sperando che episodi simili non debbano più ripetersi.
