Il Greco di Calabria protagonista della ‘Ddomadi Greko’ 2025 tra teatro, cinema e memoria – FOTO

"Una settimana intensiva dedicata esclusivamente al greco di Calabria, una lingua e cultura che rappresentano un patrimonio inestimabile del sud Italia" la nota

Ddomedi Greko a Bova

Il “Greco di Calabria” è una lingua viva, melodiosa, che suscita tante emozioni negli anziani di Bova, Roccaforte, Roghudi, Chorio di Roghudi, Gallicianò, e adesso anche in tantissimi giovani non solo della Vallata dell’Amendolea, ma anche in tanti ragazzi calabresi e di altre aree dell’Italia. Ciò avviene grazie agli infiniti sforzi della comunità grecanica di Reggio, l’eroica minoranza ellenofona impegnata a mantenere viva questa lingua e questa cultura millenarie, e valorizzarle e diffonderle tra la gente.

Adesso in greco di Calabria si recitano i classici del teatro greco di Euripide e Sofocle, e si proiettano film e cortometraggi che hanno da sfondo una Vallata dell’Amendolea di rara bellezza naturalistica, popolata da cavalieri che indossano luccicanti armature medievali, monaci bizantini ed eremiti, e le streghe personaggi nell’Anno Mille immancabili anche in Calabria.

Locandina Settimana cultura Greco di Calabria

La “Ddomadi Greko” e il tributo agli anziani custodi

Tutto ciò grazie all’impegno dei volontari dell’Associazione Jalò tu Vua che dal 2015 organizzano con base a Bova, la Ddomadi Greko, una “settimana intensiva” dice il programma dell’iniziativa “dedicata esclusivamente al greco di Calabria, una lingua e cultura che rappresentano un patrimonio inestimabile del sud Italia”. Un evento che “non è solo un’occasione per apprendere, ma anche un tributo agli anziani delle comunità calabresi che, con umiltà e dedizione, hanno trasmesso questa lingua e i suoi valori di generazione in generazione”. Ed infatti nel corso della Settimana l’insegnamento della lingua greca calabrese è organizzato su tre livelli: base, intermedio e avanzato.

Per due giorni, mercoledì 6 agosto e giovedì 7, nel suggestivo teatro all’aperto di Gallicianò, è stato rappresentato lo spettacolo teatrale “Tragùdia Il canto di Edipo” diretto da Alessandro Serra, regista e autore di fama internazionale. Il palcoscenico naturale affacciato sulla valle ha amplificato l’eco delle parole del nostro Greko, trasformando la tragedia in un’esperienza mistica e irripetibile.
Lo spettacolo rappresenta una riscrittura contemporanea del mito di Edipo, recitato in lingua greca di Calabria. Una performance che esplora temi universali come il destino, la conoscenza e la catarsi, offrendo un’esperienza teatrale unica e coinvolgente.

Tragùdia teatro all'aperto Gallicianò

Il testo di quest’opera, riscrittura teatrale dell’Edipo Re di Sofocle, è stato tradotto dal maestro Salvino Nucera, attivista, poeta e figura cardine della Calabra Greca prematuramente scomparso nel luglio scorso, che ha collaborato con Serra alla trasposizione linguistica. Entrambi hanno cercato a lungo di portare lo spettacolo in Calabria, ma nonostante gli sforzi, nessun teatro ha accolto l’opera.

Tragùdia ha debuttato a Budapest e ha già toccato numerosi palcoscenici internazionali e nazionali, tra cui Sarajevo, dove ha ricevuto tre Golden Laurel Wreath Awards, Bologna, Vicenza, Milano, Napoli, Cagliari. Ma la tappa di Gallicianò è stata unica, non prevista, non finanziata, ma voluta con il cuore, come gesto di restituzione e riconoscenza.

il cast di Tragùdia diretto da Alessandro Serra

Ha dichiarato in proposito Alessandro Serra:

“Salvino non ha potuto assistere alla rappresentazione a Gallicianó, ma l’eco del suo Greko ha attraversato tutta la vallata, la sua terra, un’ultima volta. Era ovunque, nei suoni, nei versi e nell’emozione condivisa, soprattutto dai partecipanti del To Ddomadi Greko. Lo spettacolo è stato, di fatto, un addio solenne e affettuoso a lui”.

Pieno successo di pubblico quindi, e ampi consensi della critica, due elementi positivi che si sono rinnovati davanti alla proiezione di “Terre Inquiete”, il nuovo cortometraggio diretto da Matteo Scarfò, e scritto da Rossella Ester Scarlato, girato interamente nel borgo antico di Brancaleone Superiore e recitato in greko di Calabria e inglese.

E’ un film che fa rivivere la Calabria greca tra sogno rovina e mistero.

“Ambientato intorno all’anno Mille – racconta la trama – il film segue le tracce di un cavaliere inglese naufragato sulle coste del Sud, che si ritrova a percorrere un paesaggio onirico e desolato. Tra le rovine di un paese ormai abbandonato – ma ancora abitato da enigmatiche presenze – l’uomo viene guidato da un monaco silenzioso e da una donna misteriosa in un percorso simbolico, dove la linea tra realtà e allucinazione si fa sottile. Un mistero che si apre, ma forse non si risolve mai del tutto”.

veduta Vallata Amendolea da Terre inquiete

“Il progetto – è affermato nelle note illustrative – sostenuto dall’Associazione Pro Loco di Brancaleone APS, rappresenta un esempio raro di valorizzazione linguistica e culturale. La scelta di recitare in greko, l’antica lingua grica ancora parlata da piccole comunità calabresi, è una dichiarazione d’amore verso una terra ricca di stratificazioni storiche ma spesso dimenticata”.

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In conclusione, per gli organizzatori dell’Associazione Jalò tu Vua, che tra l’altro si sono fatti carico delle spese di accoglienza degli artisti ospiti, l’edizione 2025 di “Ddomadi Greko”, presenta un bilancio molto positivo e può incoraggiare per il prossimo anno, le istituzioni pubbliche locali a dare un proprio concreto sostegno e collaborazione.