Acqua agricola, il sindaco di Motta San Giovanni difende i piccoli proprietari terrieri
"Non possono essere definiti imprenditori agricoli ma eroi": Verduci chiede al Consorzio di Bonifica Calabria di rivedere le tariffe irrigue
13 Agosto 2025 - 15:32 | Comunicato Stampa

“I numerosi piccoli proprietari terrieri, soprattutto dalle nostre parti, non possono essere definiti imprenditori agricoli ma eroi che, nonostante le difficoltà, continuano a prendersi cura del territorio e dell’ambiente contribuendo a contrastare il fenomeno dello spopolamento delle campagne, del dissesto idrogeologico, degli incendi e della scomparsa delle produzioni locali”.
È quanto scrive il sindaco Giovanni Verduci nella nota inviata al Commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Calabria, Giacomo Giovinazzo, e all’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo per chiedere la modifica della tariffa per il prelievo di acqua ad uso agricolo e la programmazione di alcuni incontri per consentire ai proprietari di manifestare le proprie esigenze.
“Numerose – aggiunge il primo cittadino – sono le segnalazioni da parte di molti consorziati che lamentano una tariffazione eccessiva e che non tiene conto delle diversità dei territori. Se per l’anno 2024 il Consorzio aveva ritenuto utile confermare le tariffe di distribuzione utilizzate dagli ex Consorzi di Bonifica per l’anno 2023, con la Delibera del Commissario Straordinario n° 223 del 15 maggio scorso è stato stravolto tutto senza, inoltre, raggiungere l’obiettivo prefissato”.
“Nelle premesse dell’atto deliberativo – chiarisce Verduci – si legge che “si rende necessario armonizzare le tariffe sull’intero territorio regionale, anche al fine di superare, a parità di condizioni, le sperequazioni derivanti dall’applicazione di tariffazioni differenti nei territori di competenza dei singoli consorzi soppressi”. Giusta finalità che però non tiene conto del fatto che la differente tariffazione nasceva dall’esigenza di superare le sperequazioni dovute alle disparità di condizioni sociali, territoriali e colturali su scala regionale. L’innalzamento della superficie minima da contrattualizzare a 5 mila metri quadrati, con il relativo aumento della fascia di consumo e della parte variabile della tariffa, rappresenta un colpo che mette in ginocchio i numerosi piccoli proprietari terrieri. Inoltre, i continui controlli effettuati quasi con modalità intimidatorie, anche nelle ultime settimane, da parte di ispettori incaricati dal Consorzio, altro non fanno che offendere e umiliare quanti ancora oggi lavorano, spesso per diletto o per un legame
affettivo, le proprie terre. Il Consorzio – conclude il sindaco dopo aver anticipato che l’Amministrazione comunale sosterrà anche per vie legali ogni azione volta a tutelare gli interessi dei consorziati – più che incentivare e promuovere l’agricoltura, con questo indirizzo, sembra posizionare ostacoli sempre più alti e difficili da superare, aumentando le distanze, sacrificando la particolarità e la ricchezza dei piccoli appezzamenti di terreno”.