Sanità in Calabria, Mattiani Vs Ranuccio: ‘Oggi siamo in avanzo’, ‘Tutti i governi hanno fallito’ – VIDEO

La doppia visione del tema sanitario del consigliere uscente della Lega e del candidato dem. Tra bilanci, medici cubani, migrazione sanitaria e fondi PNRR

mattiani ranuccio

Nel corso dell’ultima puntata di Live Break, format di approfondimento targato CityNow, il consigliere regionale uscente della Lega Giuseppe Mattiani e il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio (Pd) hanno affrontato il tema caldo della sanità in Calabria. Le loro posizioni raccontano due visioni profondamente diverse sul presente e sul futuro del sistema sanitario regionale.

Mattiani: “Abbiamo trovato una sanità senza bilanci, oggi c’è un avanzo finanziario”

Mattiani ha ripercorso i primi mesi del suo mandato in Consiglio regionale, denunciando una situazione di partenza disastrosa:

“Appena siamo entrati in consiglio abbiamo trovato una sanità senza bilanci. Questo significa non poter investire in nuove tecnologie, non assumere nuovo personale, mandare in pensione tanti medici e infermieri senza sostituirli. Abbiamo subito messo in sesto i bilanci e scoperto che la Calabria era in avanzo finanziario. Grazie a questo abbiamo potuto investire e migliorare l’offerta sanitaria rispetto a quattro anni fa”.

Il consigliere della Lega ha poi elencato gli interventi realizzati, soprattutto nella provincia di Reggio Calabria:

“Abbiamo rinnovato TAC e risonanze a Locri, Melito, Montebello, Gioia Tauro e Polistena. Abbiamo ristrutturato pronto soccorso e sale operatorie, e assunto quasi 5.000 figure sanitarie tra medici, infermieri e funzionari. Se questo è poco…”.

I medici cubani come “modello”

Mattiani ha difeso anche la scelta del presidente Occhiuto di ricorrere ai medici cubani:

“Siamo diventati un modello per l’Italia. L’assunzione dei medici cubani ha garantito la possibilità di mantenere aperte le nostre strutture sanitarie. Senza di loro, molti reparti avrebbero chiuso”.

Ranuccio: “Tutti i governi regionali hanno fallito, lo dicono i numeri”

Di opinione opposta il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, che ha invitato a depoliticizzare la discussione:

“Sulla sanità non dovrebbero esserci né speculazioni né strumentalizzazioni. È un tema che dovrebbe stare a cuore a tutti. Il governatore Occhiuto non avrebbe dovuto dimettersi, lasciando la sanità in una paralisi. Ma il punto è che tutti i governi regionali, di destra e di sinistra, hanno fallito. Lo dicono i numeri della migrazione sanitaria, che continuano a crescere. I cittadini calabresi sono costretti ad andare al Nord a curarsi, con costi economici e sociali enormi”.

Ranuccio ha parlato di una “dicotomia tra narrazione e realtà”:

“Da un lato il centrodestra racconta di una sanità efficiente, dall’altro i cittadini faticano a prenotare visite, attendono mesi per una TAC o si rivolgono al privato, con il rischio di favorire indirettamente la sanità privata”.

“I medici cubani? Una pezza temporanea”

Pur riconoscendo alcuni meriti al governatore Occhiuto, Ranuccio ha giudicato l’esperienza dei medici cubani una misura solo emergenziale:

“Ho detto chiaramente che l’assunzione dei cubani è stata un’ottima pezza per evitare la chiusura di reparti. Ma resta una misura straordinaria, non strutturale. La vera sfida è riempire di contenuti le strutture, con personale e servizi”.

Il sindaco ha puntato l’attenzione sul fabbisogno di personale:

“Abbiamo nuove radiologie inaugurate ma spesso chiuse perché mancano medici. Servono assunzioni concrete. E con i soldi spesi in Lombardia per una pista di ghiaccio, quanti medici e infermieri avremmo potuto assumere in Calabria?”.

Medicina territoriale e fondi PNRR

Ranuccio ha indicato come priorità lo sviluppo della medicina territoriale:

“Le case di comunità sono la vera risposta, ma la Calabria è tra le regioni più indietro nell’attuazione dei progetti PNRR. A Palmi i lavori sono partiti, altrove molti cantieri non sono nemmeno avviati”.

E ha concluso:

“La domanda vera non è tra noi politici, ma ai cittadini: oggi la sanità calabrese è migliore o peggiore rispetto al passato?”.