Meloni da Lamezia: ‘Con Occhiuto la Calabria continua a crescere, la fiducia dei cittadini non sarà tradita’
Il discorso della Premier a sostegno di Occhiuto e l'annuncio finale: "Avviato l'iter per la conclusione della gestione commissariale della sanità in Calabria"
30 Settembre 2025 - 18:44 | di Eva Curatola

Dal palco di Lamezia Terme, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha portato il sostegno a Roberto Occhiuto, commentando la scelta delle dimissioni e proseguendo con un discorso segnato dal richiamo alla democrazia, all’unità del centrodestra e alla concretezza dei risultati del governo regionale e nazionale.
«Solo i cittadini decidono chi deve governare»
«Grazie a Roberto Occhiuto per averci voluto qui oggi – ha detto Meloni –. In realtà ci ha chiamato un po’ prima del tempo, ma la sua scelta delle dimissioni la comprendo e la condivido. Racconta chi siamo: per noi sono sempre i cittadini a dover dire se si fidano, sono loro a metterci in sella e gli unici a poterci mandare a casa. Questa è la nostra idea di democrazia e finché abbiamo questo, tutto il resto si affronta a testa alta».
L’eredità di Jole Santelli e l’unità del centrodestra
La premier ha voluto ricordare la compianta presidente Jole Santelli:
«Siamo orgogliosi di continuare a lavorare al fianco di Occhiuto e di proseguire il lavoro di una persona che manca a tutti: Jole Santelli. Sono orgogliosa della squadra con la quale governiamo la Calabria e l’Italia. Ringrazio tutti perché ancora una volta combattiamo una battaglia comune e lavoriamo insieme».
«I cittadini guardano ai risultati, non agli slogan»
Meloni ha richiamato l’esempio delle Marche:
«I cittadini hanno confermato l’uscente Francesco Acquaroli con un risultato straordinario. Lo ricordo per dire che i cittadini sono più intelligenti di come li dipinge la sinistra. Guardano ai risultati, alla concretezza, non si fanno ammaliare dal fumo negli occhi e non si fanno trattare da stupidi. I calabresi voteranno Occhiuto per la serietà e l’abnegazione dimostrata in questi anni».
«Una terra che chiede rispetto, non assistenzialismo»
La premier ha respinto le accuse di voler dividere il Paese:
«Hanno accusato il governo di spaccare l’Italia, come se prima di noi fosse veramente unita. Questa terra non chiede di essere mantenuta dalla politica, ma di essere messa ad armi pari per poter mostrare il proprio potenziale, e lo sta dimostrando. È la sinistra con la sua mentalità che spacca l’Italia, con la paghetta di Stato perché non poteva fare di meglio».
Meloni ha difeso la linea seguita dal governo sul reddito di cittadinanza:
«Non c’è stata la rivolta sociale per la sua abolizione, perché chi non può lavorare percepisce un assegno più alto, chi può lavorare invece va a lavorare, cresce e dimostra il proprio valore. Adesso si sono inventati il reddito di regionalanza: loro vi vedono come persone che non sanno o non vogliono mettersi in gioco. Noi vi vediamo in modo diverso, un popolo fiero, che non si fa prendere in giro e chiede rispetto».
«L’amore ci muove, non l’odio verso gli altri»
Infine un paragone con gli avversari:
«Oggi come ieri, la fiducia riposta in noi non verrà mai tradita. Noi non stiamo insieme per sconfiggere o detestare gli altri. Abbiamo una visione del mondo che vogliamo costruire per questa nazione. È l’amore che ci muove. Basta con gli inciuci, con i governi stabili in Parlamento. C’è ancora tantissimo lavoro da fare e noi continueremo a farlo fino a quando voi vorrete.
Per troppo tempo la Calabria è stata raccontata per stereotipi, negli ultimi 4 anni noi abbiamo provato a raccontare una storia diversa. Sa farsi rispettare nei tavoli che contano, tra Regione e Governo ci sono trattative e io ne so qualcosa. La Calabria è una terra nuova, dopo anni di immobilismo avete riacceso il motore e correre e non dovete smettere adesso.
Adesso vedere Elly Schlein e Giuseppe Conte fare campagna fra gli ospedali è quasi offensivo, visto i disastri causati dal commissariamento che loro hanno gestito in passato. I risultati raggiunti sono davvero straordinari, da Azienda Zero alle contabilità non più “orali”, 5 mila assunzioni, il ricorso ai medici a gettone è stato quasi azzerato, il nuovo cup, i nuovi ospedali mai realizzati. Questa Regione ha fatto un lavoro straordinario. Abbiamo avviato l’iter per la conclusione della gestione commissariale della sanità in Calabria».
