USB, a Reggio l’assemblea cittadina contro i tagli a sanità, scuola e servizi pubblici

USB promuove un incontro per unire le lotte per salari dignitosi, pace e giustizia ambientale, in vista dell'assemblea nazionale del 1° novembre

Usbreggiocalabria

L’Unione Sindacale di Base promuove venerdì 24 ottobre alle ore 18.00 presso Spazio Open, Via Filippini 25 a Reggio Calabria, un’assemblea cittadina delle lavoratrici e dei lavoratori, nell’ambito del percorso nazionale di confronto e mobilitazione che in queste settimane sta attraversando molte città italiane.

USB sta infatti presentando la propria piattaforma di lotta in vista dell’assemblea nazionale del 1° novembre a Roma e della costruzione di una grande mobilitazione contro la finanziaria di guerra che il governo Meloni si appresta a imporre al Paese. Mentre il governo prevede di destinare oltre 130 miliardi di euro al riarmo entro il 2030, la prossima legge di bilancio colpirà ancora una volta lavoratori e pensionati con nuovi tagli alla sanità, alla scuola e ai servizi pubblici.

USB rilancia una proposta alternativa

Di fronte a un’economia di guerra che impoverisce il Paese, USB rilancia una proposta alternativa fondata sui bisogni reali:

  • salario minimo non inferiore a 2.000 euro;
  • scala mobile contro l’inflazione;
  • 32 ore a parità di salario;
  • lavoro stabile;
  • libertà di sciopero;
  • potenziamento della sanità e della scuola pubblica;
  • una riforma profonda dei sistemi pensionistico e fiscale.

Anche a Reggio Calabria gli effetti di queste politiche sono sotto gli occhi di tutti: ospedali senza personale, precarietà diffusa, giovani costretti a emigrare e un territorio abbandonato. In questo contesto, il rilancio del Ponte sullo Stretto rappresenta il simbolo di un modello fallimentare che sottrae risorse a opere utili e servizi essenziali per inseguire interessi privati e propaganda politica.

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L’assemblea del 24 ottobre alle ore 18.00 presso Spazio Open, Via Filippini 25, sarà un momento di confronto e organizzazione per costruire insieme una nuova stagione di conflitto sociale e partecipazione popolare, collegando le lotte per salari dignitosi, pace e giustizia ambientale alle vertenze locali e nazionali.