Una ‘nuova vita’ per Corrado Alvaro, Gerardis: ‘Nessuno vuole spogliare San Luca della Fondazione’

Presentato il comitato scientifico e le iniziative per far conoscere a studenti, accademici e curiosi lo scrittone reggino nel mondo

luciano gerardis

Ricordare non basta.

Corrado Alvaro, uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano, capace di raccontare come pochi altri la fatica, la dignità e le speranze del Sud, deve esser messo al centro della letteratura italiana, valorizzandone il lavoro e la terra natia. Perchè la Calabria non può più permettersi di archiviare i suoi simboli più autentici. Perché far conoscere Alvaro significa non solo onorare uno scrittore, ma custodire un’eredità civile e morale che appartiene a tutti.

In questo spirito, presso la Villetta De Nava di Reggio Calabria, si è svolto un incontro di grande valore simbolico e operativo: il commissario della Fondazione Corrado Alvaro, Luciano Gerardis, nominato dalla prefetta Clara Vaccaro, ha presentato il nuovo Comitato scientifico e illustrato le iniziative che caratterizzeranno la nuova fase dell’ente, in attesa della restituzione formale agli organi statutari.

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Dal commissariamento alla ricostruzione: una pagina complessa

La vicenda della Fondazione Corrado Alvaro è stata, negli ultimi mesi, al centro di un acceso dibattito pubblico.

Lo scioglimento disposto dalla Prefettura di Reggio Calabria aveva provocato una frattura profonda nel mondo culturale calabrese: da un lato chi chiedeva un atto di rigenerazione amministrativa, dall’altro chi vedeva in quella decisione un colpo alla memoria collettiva e alla libertà della cultura.

Con la nomina del commissario Luciano Gerardis, già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, lo Stato ha inteso avviare una fase di ricostruzione ordinata: riscrivere lo statuto, approvare un nuovo bilancio, ristabilire gli organi e programmare attività che possano rilanciare il ruolo della Fondazione.

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Gerardis: “Rivalutare tutte le anime di Corrado Alvaro”

“Il mio compito è molto tranquillo – ha spiegato Gerardis ai presenti –. Sono stato incaricato dalla prefetta di ricostituire gli organi della Fondazione, rifare lo statuto, rimettere a posto il bilancio e programmare le attività. Dopodiché scadrò e la Fondazione tornerà a chi di competenza”.

L’obiettivo, come ha chiarito il commissario, è quello di riconnettere la Fondazione alle sue origini, valorizzando la figura di Corrado Alvaro in tutta la sua complessità umana e intellettuale.

“Abbiamo cercato – ha aggiunto – di essere assolutamente rispettosi del percorso umano e professionale di Corrado Alvaro, un autore poliedrico: scrittore, giornalista delle più importanti testate, uomo di teatro e di cinema, intellettuale europeo capace di unire le sue radici calabresi a un respiro internazionale”.

Da questa consapevolezza nasce la volontà di coinvolgere nel Comitato scientifico figure di diversa esperienza, estrazione e competenza, in grado di offrire una visione multidisciplinare dell’autore e del suo pensiero.

“Vogliamo rivalutare tutti gli aspetti della personalità di Alvaro – ha proseguito Gerardis – e farne un punto di riferimento non solo accademico, ma anche educativo e sociale”.

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“La Fondazione resta a San Luca, e dialogherà con le scuole”

Uno dei passaggi più significativi del suo intervento è stato dedicato al rapporto con il territorio.

“Nessuno pensa di spogliare San Luca della Fondazione – ha chiarito Gerardis –. Anzi, intendiamo valorizzare la casa natale e quello spiazzo antistante, trasformandolo in un luogo vivo di attività, incontri, eventi aperti agli studenti e alla cittadinanza”.

In questa prospettiva, la collaborazione con il mondo scolastico assume un ruolo chiave:

“Abbiamo avviato un percorso con il dirigente scolastico provinciale – ha spiegato – perché riteniamo che i ragazzi siano il vero motore della diffusione culturale. Corrado Alvaro non deve essere un’icona distante, ma una figura da conoscere, studiare e comprendere. La cultura vive solo se si trasmette”.

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Un ritorno al senso profondo della cultura

L’incontro alla Villetta De Nava ha segnato un momento di chiarezza e riconciliazione, ma anche un invito a guardare avanti.

La speranza è che la Calabria impari, finalmente, non solo a ricordare i suoi maestri, ma a tenerne alta l’eredità, giorno dopo giorno.