Reggio, siglato il protocollo per i beni confiscati. Ferro: “Un’alleanza per trasformarli in sviluppo”

Prefettura, magistratura e professionisti insieme per valorizzare i beni sequestrati in Calabria. Wanda Ferro: “Un modello di legalità economica

protocollo beni confiscati ()

È stato sottoscritto oggi, presso il Palazzo del Governo, il Protocollo d’intesa per il rafforzamento della collaborazione tra le parti del procedimento di prevenzione, con l’obiettivo di ottimizzare la gestione e lo sviluppo dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate.

Un’alleanza istituzionale per la valorizzazione dei beni confiscati

L’iniziativa, promossa dalla Prefettura di Reggio Calabria, mira a rafforzare la cooperazione con l’Autorità Giudiziaria e con i soggetti coinvolti nella gestione dei beni oggetto di sequestro e confisca, favorendo la valorizzazione e la redditività di tali patrimoni e agevolandone la successiva destinazione.

Il documento adotta un approccio integrato, basato sul coordinamento interistituzionale, per la definizione condivisa di obiettivi operativi e la costruzione di una rete stabile di responsabilità nella gestione, attribuendo un ruolo fondamentale alla collaborazione con gli ordini professionali e il sistema creditizio.

Imprese, credito e formazione: i pilastri dell’intesa

Nell’ottica della valorizzazione imprenditoriale e della salvaguardia occupazionale delle imprese confiscate, il Protocollo punta a sviluppare azioni condivise tra i firmatari per perseguire le finalità della normativa vigente, anche mediante:

  • l’individuazione di soluzioni per incentivare gli istituti di credito a mantenere le linee finanziarie attive;
  • l’adozione di garanzie adeguate per una gestione economica proficua;
  • la promozione di percorsi di formazione per rafforzare le competenze dei professionisti e migliorare l’efficacia degli interventi.

L’accordo, della durata di due anni, prevede inoltre iniziative di aggiornamento e supporto all’attività degli amministratori giudiziari, consolidando la rete di competenze a sostegno della legalità economica.

I firmatari del Protocollo

Il Protocollo è stato firmato, alla presenza del Sottosegretario di Stato con delega ai beni confiscati, On. Wanda Ferro, da:

  • Clara Vaccaro, Prefetto di Reggio Calabria;
  • Maria Rosaria Laganà, Prefetto e Direttore dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC);
  • Gerardo Dominijanni, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria;
  • Mariagrazia Arena, Presidente del Tribunale di Reggio Calabria;
  • Giuseppe Borrelli, Procuratore della Repubblica – DDA di Reggio Calabria;
  • Maurizio Coppola, Presidente ABI – Commissione Regionale Calabria;
  • Rosario Maria Infantino, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria;
  • Stefano Poeta, Francesco Scarano e Luciano Fedele, Presidenti degli Ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Reggio Calabria, Locri e Palmi.

Wanda Ferro: “Trasformare i beni delle mafie in opportunità di sviluppo”

«Questo protocollo è importante perché mette insieme istituzioni, autorità giudiziaria, professionisti e sistema bancario in un’alleanza concreta per salvaguardare imprese e lavoratori, valorizzare i beni sequestrati e trasformare ciò che un tempo era potere delle mafie in nuove opportunità di sviluppo per le nostre comunità», dichiara l’On. Wanda Ferro.

«Significa intervenire tempestivamente, già nella fase del sequestro, per evitare che i beni o le aziende perdano valore, assicurando continuità produttiva e una destinazione sociale o economica capace di generare redditività, occupazione e fiducia nello Stato. È un modello che supera criticità storiche, valorizza le competenze professionali e sostiene la legalità economica.

In Calabria, questa sinergia istituzionale sta dando risultati straordinari: nel solo ultimo triennio, la destinazione dei beni confiscati è più che triplicata, segno tangibile di un territorio che sta trasformando la lotta alla mafia in un percorso concreto di sviluppo e rinascita sociale».