Reggina, Torrisi allenatore-personaggio. Lascia il segno anche questa volta

Ogni volta che parla, il tecnico sposta l’attenzione e costruisce una narrativa tutta sua

Mister Torrisi

Possiamo dire qualsiasi cosa di mister Torrisi, tranne che il suo modo di comunicare sia scontato o banale. Ogni conferenza stampa lascia un segno. È successo più volte in stagione. La più discussa, prima di quella di oggi, nel dopo Acireale, quando difese un primo tempo giudicato da tutti disastroso, definendolo ben giocato.

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Questa volta il tecnico si è superato. La Reggina ha vinto a Enna, ma la prestazione è stata tra le peggiori dell’anno: errori tecnici, confusione tattica, tanti lanci lunghi e poche idee. Una gara sporca, salvata solo dai tre punti, comunque pesanti per la classifica.

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Torrisi, ovviamente, l’ha raccontata a modo suo. “Quella di non giocare è stata una scelta. Partita studiata così“, ha dichiarato. Una frase che ha fatto discutere e che inevitabilmente ha creato reazioni tra addetti ai lavori e tifosi.

Nel suo modo di comunicare c’è un ritmo preciso: esalta il gruppo, lo lo attacca, poi lo rimette al centro del progetto. Usa le conferenze per mandare messaggi, non per fare passerelle, ha detto sabato scorso. È un approccio che può piacere o meno, ma è ormai parte del personaggio.

Strategia o convinzione reale? Difficile dirlo. Di certo, ogni volta che parla, Torrisi sposta l’attenzione e costruisce una narrativa tutta sua. E alla fine, per chi guarda da fuori, resta sempre la stessa sensazione: la Reggina continua a giocare male, ma il mister riesce comunque a far parlare di sé e meno delle prestazioni.