I Giorni della Cartiera’: a 10 anni dalla lotta di Contrada Cartiera, nuovi percorsi di valorizzazione per Villa S.Giuseppe e la Vallata di Gallico.


di Vincenzo Comi – La mattina del 12 gennaio 2004, allertati dalla voce di un megafono la sera prima, qualche centinaio di abitanti di Villa San Giuseppe e Pettogallico si ritrovarono nell’area di Contrada Cartiera, dove voci insistenti annunciavano la costruzione di un nuovo grande impianto per il trattamento dei rifiuti. Anziani, bambini, mamme e piccoli studenti, all’arrivo delle prime ruspe vacillarono, spiazzati da una situazione che non si erano mai ritrovati ad affrontare prima. Non appena i primi ‘coraggiosi’ bloccarono le ruspe, la titubanza svanì, e dopo una lotta civile durata oltre sei mesi, la popolazione bloccò i lavori e vinse la battaglia. La sera del 12 gennaio nasceva il Comitato Civico ‘La Cartiera’.Quella stessa associazione ha voluto ricordare l’importanza di quelle vicende che hanno scosso le coscienze di molti cittadini.A dieci anni dalla lotta di Contrada Cartiera, l’associazione culturale propone nuovi percorsi di valorizzazione per Villa San Giuseppe ed il territorio della Bassa Vallata del Gallico.Nella mattinata di sabato, presso la scuola elementare di Villa San Giuseppe si è tenuto l’incontro ‘I giorni della Cartiera, dieci anni dopo – La lotta nelle immagini e nelle notizie degli organi di informazione’ coordinato da Antonino Sapone e che ha visto la partecipazione dei giornalisti Mario Meliadò (Rtv), Laura Sidari (L’Ora della Calabria), Fabio Papalia (Newz) e Loredana Nicolò (Gazzetta del Sud).‘E’ importante per ripartire e guardare avanti ricordare la tenacia, la resistenza, la lotta, il coraggio e la partecipazione della popolazione di Villa San Giuseppe – spiega Maurizio Malaspina presidente dell’associazione ‘La Cartiera’ – Vogliamo valorizzare il nostro territorio nel rispetto della conservazione dell’ambiente e desideriamo  trasmettere questo importante messaggio alle nuove generazioni. La scuola elementare di Villa San Giuseppe – conclude Malaspina – fa parte del nostro progetto di valorizzazione che prevede anche la ripresa economica attraverso l’arancia ‘Belladonna’, vero e proprio tesoro di questa comunità.’L’associazione svolge oggi un’intensa attività di ricerca, tesa alla riscoperta ed alla valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale della Vallata.‘Ricordando quei giorni voglio fare un parallelo tra la lotta di 10 anni fa e la consapevolezza di oggi – afferma Mario Meliadò – Tra chi 10 anni fa non c’era ancora, come i bambini di oggi, e chi non c’é più. Ciccio svelo, padre Pier Giorgio lanaro, il prof . Edoardo Mollica, il prefetto Giovanni d’Onofrio. Tutti protagonisti di quel momento.’Protagonisti dell’incontro i bambini della scuola elementare che hanno rivissuto la storia della Cartiera attraverso le parole degli insegnanti e di tutti coloro che hanno lottato per il bene della propria terra.‘Se non ci fosse stata la stampa a raccontare ciò che stava avvenendo, sarebbe stato difficile vincere questa battaglia – spiega Fabio Papalia – Se ci fosse stata la stampa on-line sarebbe stato ancora più facile seguire passo dopo passo gli eventi. Voi bambini dovete guardare avanti e continuare a lottare per la vostra terra.’Secondo Loredana Nicoló ‘il mondo è una palla. Se si dà un calcio da una parte ci saranno ripercussioni anche dall’altra.  È importante rispettare l’ambiente perché se si avvelena lui, ci avveleniamo anche noi. Voi dovete essere per gli adulti memoria, lievito e pungolo affinché si rispetti l’ambiente che significa rispettare il vostro futuro.’L’informazione ha quindi avuto un ruolo decisivo durante i giorni della Cartiera. ‘Il compito di un giornalista é quello di informare i cittadini. Per questo è sempre alla ricerca della notizia. A volte però capita il contrario. Ed è la notizia che cerca te. Spesso i cittadini ci segnalano un problema, con la speranza di risolverlo – spiega Laura Sidari – Del resto quando si parla di giornalismo si parla anche di quarto potere. Ed è bello pensare di riuscire ad utilizzare questo potere che ci viene dato e riconosciuto per essere al servizio della  comunità.’