Salto in lungo, Chilà oltre il muro dei 7,70 m. Il campione reggino si racconta ai microfoni di CityNow
04 Giugno 2018 - 19:10 | di Eva Curatola

di Eva Curatola – Poco più di 20 anni ed una smodata passione per uno sport che al Sud non è di certo molto conosciuto. É la storia del giovane atleta reggino Gabriele Chilà che, lo scorso venerdì, ha conquistato il titolo di Campione italiano del salto in lungo ed ha portato a casa il Bronzo con la staffetta 4×100.
I bambini in genere amano correre dietro ad un pallone, Gabriele invece già all’età di 10 anni capisce che l’atletica leggera è lo sport che fa per lui. “La mia passione per questo particolare sport nasce un po’ per caso. Quando ero piccolo andavo a vedere gli allenamenti di mio fratello maggiore e da lì ho cominciato a capire che questo mondo mi incuriosiva”.
Una curiosità che è subito diventata passione. “Ho cominciato un po’ per gioco, ma fin da subito ho ottenuto risultati importanti, già a 10 anni riuscivo a saltare intorno ai 4 metri e così è arrivata la prima convocazione in Nazionale”.
Gabriele ai microfoni di CityNow non racconta solamente la sua vita sportiva, ma anche tutto ciò che l’ha condotto alla situazione attuale. L’atleta reggino dall’ottobre dello scorso anno non vive più fra le sponde dello Stretto, ma si è spostato nel Lazio, a Castel Porziano nel centro sportivo delle Fiamme Gialle. “Qui ho trovato tutto ciò che stavo cercando, una palestra attrezzatissima, sessioni di fisioterapia, tanti appassionati che, come me, praticano l’atletica leggera. Credo questa sia davvero l’unica realtà in Italia che ti offre la possibilità di praticare questo sport allo stesso livello degli altri Paesi”.
“Vivo e mi alleno – continua Gabriele – stando qui ho avuto la possibilità di conoscere altri giovani atleti con cui allenarmi ed allo stesso tempo incontrare grandi maestri tra cui Andrew Howe e Fabrizio Donato”.
Durante l’intervista con il giovane atleta reggino è possibile percepire la felicità di chi, con forza di volontà ed impegno, è riuscito a raggiungere in parte gli obiettivi prefissati, ma anche una nota di rammarico dovuta alla terra che ha dovuto abbandonare.
“L’atletica leggera in Calabria è davvero difficile. Non è uno sport conosciuto non perchè non ci siano appassionati disposti a praticarlo, ma perché mancano le strutture in cui poterlo fare e quelle esistenti non stimolano l’atleta a continuare perché non sono sufficientemente attrezzate o curate”.
Prima di andar via Gabriele ha infatti condotto una dura campagna a favore della ristrutturazione del Coni di Modena, che però è rimasta vana. “Durante i miei anni a Reggio ho provato spesso, insieme al mio allenatore, a instillare negli altri quella scintilla di consapevolezza che ci avrebbe portati a chiedere di più da una struttura che ha così tanto potenziale. La situazione invece rimane invariata da circa 30 anni. Una gradinata inagibile, una pista da rifare e bagni in totale stato di abbandono sono i primi elementi a cui si dovrebbe pensare per permettere allo sport di crescere nella nostra città. I ragazzi purtroppo non sono stimolati a continuare il loro percorso sportivo da un’ambiente stagnante in cui non sembra esserci la minima intenzione di sviluppo”.
“Il Coni – continua Gabriele – potrebbe essere davvero una bella realtà da vivere, perché pieno di gente appassionata, che sta lì non per una fantomatica retribuzione, ma perché ama ciò che fa”.
Un appello appassionato e sentito, da chi nella struttura sportiva ci ha passato molti anni e di chi alla città a cui deve le radici, tiene ancora molto. Gabriele Chilà non dimenticata infatti la sua città pur avendo partecipato alla 61esima edizione dei Campionati italiani Juniores e Promesse di Atletica leggera in tre giornate ad Agropoli, provincia di Salerno.
Un appuntamento sportivo che l’ha visto protagonista con i suoi sei salti lunghi che hanno dimostrato la validità e l’impegno di un giovane che ha ancora molto da mostrare. “Ad Agropoli ho fatto un’ottima serie di salti, tutti superiori ai 7,70m. Fare dei salti così dimostra che dietro la gara vi è un lavoro costante, dettato non solo da un grande tecnico ma anche dai compagni di allenamento. L’atletica leggera è sì uno sport individuale, in cui serve non poca tenacia per puntare più in alto, ma condividere con qualcuno lo sport che ami è uno stimolo a far sempre meglio”.
Dopo il successo della sfida campana, la prossima sfida in agenda per il giovane talento reggino è a Jesolo, dove sabato si terranno i Campionati del Mediterraneo. “Lì indosserò la maglia della Nazionale. Si tratta di un appuntamento a livello internazionale in cui andare bene conta davvero tanto”.
Ma qual è il sogno nel cassetto di Gabriele?
“Per quest’anno spero di riuscire a raggiungere la soglia degli 8 metri. Un traguardo non semplice per qualsiasi atleta di salto in lungo. Ma date le premesse dell’ultima gara spero davvero di riuscirci”.
Non resta dunque che fare il tifo per il giovane atleta reggino che porta alto il nome della nostra città!



