Reggio - Abbattimento alberi Condera, 2 attivisti dal Giudice di Pace: 'Qual è la nostra colpa?'

Sono stati citati in giudizio dall'amministrazione comunale dopo la protesta per gli alberi abbattuti a Condera. I due attivisti di Fare Verde sono tornati in piazza

Sono tornati in piazza i rappresentanti del Comitato “Fare Verde” di Reggio Calabria. Questa volta l’obiettivo è duplice, difendere l’ambiente, in seguito all’abbattimento di numerose piante, in zona Condera, ed al tempo stesso affermare la propria libertà. Si, perché in seguito alla protesta dello scorso maggio, Luigi Iacopino e Simona Lanzoni sono stati citati in giudizio ed ora dovranno comparire di fronte al Giudice di Pace.

L’abbattimento degli alberi in zona Condera

L’abbattimento dei pini marittimi, avvenuto quasi un anno fa, aveva fatto molto discutere, cittadini e non solo. Anche Legambiente era scesa in campo per trovare una soluzione tampone al taglio del verde.

“In questo piazzale si è registrato un vero e proprio abbattimento indiscriminato degli alberi. La circostanza è stata documentata da una serie di prove a sostegno che hanno dato vita ad un esposto che abbiamo presentato alle autorità competenti”.

Sono le parole di Luigi Iacopino, Commissario di Fare Verde Reggio Calabria che, nella giornata di oggi, si è presentato, nuovamente, in quella piazza dove delle piante sono state tagliate per far posto ad un progetto di riqualificazione dell’amministrazione comunale.

L’assessore ai lavori pubblici del tempo, Giovanni Muraca, aveva garantito che gli alberi sarebbero stati ripiantati in armonia con gli spazi, secondo il progetto di riqualificazione da 600 mila euro. Come spesso accade, però, il cartello di cantiere presente in loco riporta come data di fine lavori “18 settembre 2021”. Arrivati a gennaio 2022, lì dove dovrebbe nascere uno spazio di socialità e condivisione, tutto è rimasto fermo ed invariato.

“Questa zona si è trasformata nella palude della tristezza – ha detto Iacopino. Una vera e propria landa desolata. Ovviamente noi non siamo contro le opere di riqualificazioni, ma sollecitati da parte dei cittadini del quartiere siamo venuti qui perché le opere vanno fatte secondo le normative previste a tutela dell’avifauna”.

Attivisti citati in giudizio. Iacopino: “Qual è la nostra colpa?”

Luigi Iacopino Fare Verde

“Nel nostro esposto – ha aggiunto Iacopino – ponevamo una serie di interrogativi. La cosa bella è che, anziché aprire un’interlocuzione, capire quali potevano essere eventuali soluzioni ed avere risposte concrete, siamo stati citati in giudizio e, domani, dovremo presentarci di fronte al Giudice di Pace per rispondere di un reato”.

“Una situazione che ha dell’esilarante” la definisce il commissario provinciale del movimento ambientalista che, oltre ad occuparsi del verde, ormai non più presente, nell’area antistante il cimitero di Condera, si domanda anche quali potranno essere le conseguenze di una simile azione.

“Che fine ha fatto l’esposto presentato a maggio 2021? Inoltre, vorremmo capire anche qual è la nostra colpa. Aver svolto un’azione a tutela dell’ambiente in una città che per anni si è professata green, inclusiva, adesso non si può manifestare per l’ambiente? Esistono dei precedenti o saremo noi il precedente ed altri volontari di associazioni ambientaliste potrebbero incappare nello stesso problema?”.

Domande che, probabilmente, troveranno risposta solamente dopo l’udienza di domani. Il commissario di Fare Verde, comunque, non ha dubbi sul suo operato:

“Noi non ci faremo intimidire, l’azione svolta è stata attuata nel pieno rispetto dello statuto, non perché un pomeriggio non avevamo niente da fare. Andremo avanti,  non ci fermeremo e continueremo a vigilare nella speranza che quest’area possa essere riqualificata”.

Lanzoni: “È questa la città green?”

“Siamo qui oggi in piazza – ha detto l’altro esponente del movimento Fare Verde Reggio Calabria – perchè siamo stati convocati dal Giudice di pace. Secondo la documentazione le persone offese sono il Comune, il sindaco ed una lunga lista di nomi.

Ci ritroviamo in questo cimitero dove sono stati abbattuti oltre 50 alberi di pino marittimo, una pianta tutelata dalla Regione Calabria, degli eucalipto enormi alti oltre 12 metri e circa 24 piante Washington per manifestare, ancora una volta, il nostro stupore.

Questa stessa situazione persiste su tutto il territorio comunale. Basta pensare ai nostri alberi monumentali in via marina, alle segnalazioni di alberi con radici cementati, agli alberi al Cedir crollati quest’estate. A mio parere non c’è da parlare di sostenibilità, di normativa europea e green. Gli enti dovrebbero provvedere alla tutela dell’ambiente a ridurre l’inquinamento, ma qui, non è così”.

Secondo Lonzano, infatti, nell’abbattimento del piazzale di Condera sarebbe stato infranto anche il regolamento comunale redatto dall’amministrazione Falcomatà durante la prima legislatura che “vieta il taglio degli alberi da marzo a settembre”.

“L’uomo sta eliminando ogni traccia di pineta del territorio con la scusa che, questi ultimi, creano danno alla strada. Perché non si pensa meno all’asfalto e più al verde?”.