Aeroporti in Calabria: Reggio attende il rilancio, a Lamezia fioccano le polemiche

L’aeroporto di Lamezia ha voli, passeggeri e tratte internazionali,,,ma vive giorni di polemiche sulla denominazione

Se l’aeroporto di Reggio Calabria ha un nome definito, Tito Minniti, ma necessita di nuovi voli e l’ammodernamento dell’aerostazione, l’aeroporto di Lamezia ha voli, passeggeri e tratte internazionali,,,ma vive giorni di polemiche sulla denominazione.

Come riportato su queste pagine lo scorso 10 agosto, per lo scalo reggino sembra essere davvero vicino il momento della svolta. Tre le novità positive in arrivo, relative alla messa a bando dei lavori rispetto ai 25 milioni dell’emendamento Cannizzaro, il lavoro di Enac per abbattere le famigerate limitazioni e i 16 milioni di euro individuati dalla Regione Calabria per gli oneri di servizio pubblico, affinché venga garantita la continuità territoriale con la frequenza giornaliera e con rotte verso destinazioni essenziali per lo sviluppo regionale della Calabria.

Mentre a Reggio si attende il rilancio del Tito Minniti, a Lamezia fioccano le polemiche. Tutto è nato dalla proposta del sindaco di Catanzaro, Fiorita, arrivata qualche giorno fa. Il primo cittadino ha suggerito il cambio di denominazione per lo scalo lametino in ‘aeroporto di Lamezia-Catanzaro’.

Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Lamezia Mascaro, il quale attraverso una nota ha affermato.

“Motivazioni oggettivamente astruse e incomprensibili. Altri sono, invece, i problemi che l’area centrale della Calabria deve e dovrà affrontare evitando di ritornare su stucchevoli tematiche frutto del campanilismo più bieco.

“L’incomprensibile richiesta avrà ovviamente la più ferma opposizione da parte della Città di Lamezia Terme e del suo comprensorio”, ha concluso Mascaro.

Puntuale è arrivata la controreplica di Nicola Fiorita sulla proposta fatta in merito ad una nuova denominazione dell’aeroporto.

“Mi spiace molto che l’amico e collega Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme, non abbia colto lo spirito unitario e non divisivo della mia proposta di denominare lo scalo aeroportuale internazionale “Lamezia Terme-Catanzaro”.

“La forma è quasi sempre sostanza e il fatto di fare precedere l’indicazione di Lamezia Terme a quella di Catanzaro conferma l’estremo rispetto che ho portato a quel territorio e alla quarta città della Calabria. La proposta mira semplicemente a cementare l’unione tra le due Città e non ha nulla di campanilistico”, ha affermato il primo cittadino di Catanzaro.

Diversi gli interventi in merito da parte di esponenti politici calabresi, a partire dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e del presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso.

“Non mi interessa come si chiami l’aeroporto, può chiamarsi Pippo o Topolino. Io sono impegnato a pensare strategie per svilupparlo”, l’ironica considerazione di Occhiuto, raccolta dai microfoni di LaC.

“Ritengo che i problemi dell’Aeroporto Internazionale, uno degli scali più logisticamente strategici d’Italia e uno dei più importanti del Mezzogiorno per numero di passeggeri trasportati, non siano di tipo nominalistico, ma riguardino criticità concrete, che possono essere risolte puntando al suo ampliamento strutturale e funzionale. E’ ora di dare una svolta, tralasciando ogni disputa formalistica e di sterile pennacchio”, le parole invece di Mancuso, presidente del Consiglio Regionale.

“Avventurarsi dentro sollecitazioni localistiche, non solo ha un respiro corto ma rischia addirittura di isolare, sempre di più, la città di Catanzaro. Il problema non è se e come cambiare il nome dell’aeroporto di Lamezia il problema è come incentivare i voli, come avere altre tratte, come far crescere, con beneficio di tutti, il turismo che ha bisogno di aerei e scali sempre più moderni al servizio di tutta la comunità.

Se ragionassimo su questo e studiassimo progetti seri in questa direzione, la musica sarebbe diversa. Altrimenti rischiamo di restare tutti dove siamo, senza una prospettiva di crescita comune e l’aeroporto sarà solo uno dei tanti problemi che dovremo gestire”, il pensiero in merito di Amalia Bruni, leader dell’opposizione in consiglio regionale.