'T. Minniti' e Ryanair a Reggio, Buonsanti: 'Le restrizioni permangono e sono sacrosante'

"Dobbiamo uscire da un limbo che ci ha visto sempre come aeroporto di periferia e con poco interesse" così Buonsanti

Il Movimento 5 Stelle reggino ha organizzato, nella serata di ieri, un incontro all’interno dell’Hotel ‘Torrione‘ dedicato all’Aeroporto Tito Minniti ed alle ultime novità riguardanti l’arrivo della compagnia low cost Ryanair a Reggio Calabria.

Presenti al tavolo a discutere sulle prospettive dello scalo reggino, oltre ai rappresentanti del movimento politico, i professori Domenico Gattuso e Michele Buonsanti dell’Università Mediterranea.

Esperto pilota civile e docente di Modelli per la Sicurezza delle Infrastrutture e di Sicurezza e procedure della Navigazione aerea presso la facoltà di Ingegneria della Mediterranea, Michele Buonsanti ai microfoni di CityNow ha dichiarato:

“Le norme vigenti non sono norme così capestro. L’aeroporto ha avuto la necessità di subire restrizioni che reputo, da qualificato di sicurezza del volo per conto di Aeronautica Militare, sacrosante. Purtroppo, la storia di questa aeroporto lo ha portato a essere ristretto da una parte e dall’altra. E quindi a non dargli possibilità di avere alcune posizioni che lo qualificassero ancora più sicuro. Non siamo messi bene. Però di contro si possono fare interventi che da malati ci possono fare diventare convalescenti”.

Prosegue Buonsanti:

“Vi mostrerò come la categoria C ce la meritiamo tutta. Perché  mancano diverse cose, per ottenere la categoria B, figuriamoci poi in categoria A. Questo comporta che legata alla categoria dell’aeroporto, è richiesto in un addestramento specifico. E vi dirò di più, è richiesto un avvicinamento con quote obbligate che a Reggio Calabria non si possono mantenere. Non c’è nessuna prescrizione cancellata. Tant’è che oggi oramai si parla di una procedura volata da Enav: l’ha volata due volte, e l’hanno certificata anche al simulatore. E la nuova procedura è ok. Ma nonostante tutto, Enac è stata molto chiaro: fate la nuova procedura ma l’addestramento lo voglio lo stesso”.

Buonsanti si sofferma sulla nuova manovra prevista per l’atterraggio a Reggio:

“Cambia la morfologia del sentiero di avvicinamento. Invece di avere un raggio intorno a 3000 metri, come oggi, si estenderà a quasi il triplo. E quindi l’avvicinamento sarà graduale, sarà inserita un’attrezzatura particolare per permette una procedura “offset”, che porterà un aiuto visivo fino a un quarto di miglio dalla pista. Dopo di che, con una manovra manuale il pilota raddrizza l’aeroplano”.

Continua Buonsanti:

“Ci sono ancora cose da fare, per carità. Questo della nuova procedura è un fatto importante. Però nei fatti, ponetevi la domanda, che cosa è cambiato rispetto a sei mesi si fa: addestravo il pilota prima e lo addestro ora. Permangono altre criticità dal punto di vista della sicurezza del volo, vogliamo parlare declassamento della testata quindici dovuta ostacoli artificiali? Vogliamo parlare dell’assenza di una radio assistenza di precisione che consenta la classificazione di “aeroporto strumentale”? Quello è l’obiettivo a cui bisogna guardare lontano, taglia la ‘testa al toro’ a tutti. Ma bisognava andare prima da per dire di progettare questa nuova a procedura. Enac ha detto che si carica dei costi del simulatore di questa procedura. Questo è un punto di partenza per andare a mirare a fare un salto di categoria B”.

Conclude Buonsanti:

“Ora vedrete che tra C e B non c’è molto differenza. Infatti, parlando con tanti amici, comandanti ed ex comandanti Alitalia, dicono che questo di Reggio Calabria si sarebbe potuto classificare B. Invece noi e qualche altro aeroporto siamo andati in C. Ma perché non ci portiamo qualche retaggio vecchio di aeroporto non sicuro? Ricordate un po’ le polemiche con l’Anpac degli anni ’70 e ’80, quando non si voleva venire a Reggio perché non era un aeroporto sicuro? E quando lo stavano chiudendo perché il sentiero non era adeguato? Dobbiamo uscire da un limbo che ci ha visto sempre come un aeroporto di periferia e con poco interesse anche, lo devo dire, del supporto politico. Perché qua le cose si muovono se vuole da politica. Se vuole la tecnica, le cose stanno a terra”.