Base Ryanair a Reggio, ecco perchè è improprio parlare di 'Hub' al 'T. Minniti'

Gli hub sono utilizzati da una o più compagnie aeree per concentrare il traffico passeggeri e le operazioni di volo in un determinato aeroporto

Oltre ai voli al ‘T. Minniti’ Ryanair porta a Reggio anche un ‘hub’.

La doppia buona notizia di qualche giorno fa ha fatto il pieno di entusiasmo in città con commenti bipartisan di elogio e plausi per l’arrivo della compagnia low cost in riva allo Stretto.

Agli annunciati otto voli, quattro rotte nazionali e quattro internazionali, si è aggiunta una seconda buona notizia, confermata dall’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary che, ha dichiarato:

“Apriremo due nuove basi: a Reggio Calabria, evento storico, e Trieste“.

Alle nuove destinazioni ‘da e per’ Reggio Calabria dunque l’a.d. della compagnia low cost, ha attribuito al ‘T. Minniti’ la denominazione di ‘base‘.

Secondo quanto raccolto, saranno cinque gli equipaggi che verranno formati in pianta stabile a Reggio Calabria con un solo aeroplano fisso nel piazzale. Il ‘Tito Minniti’ dunque, a fronte del carico di voli e di aerei presenti, non può essere tecnicamente definito ‘hub’.

Il concetto di ‘Hub‘ prevede infatti uno scalo dal grande movimento di passeggeri e di rotte di lungo raggio in cui si concentrano i passeggeri dei voli di corto e medio raggio, provenienti da aeroporti mediamente più piccoli (Spoke).

Ogni stato ha un aeroporto Hub. In Italia, quello ufficiale è Fiumicino ma oggi possiamo individuare altri 2 aeroporti importanti per lo smistamento di voli internazionali come quello di Malpensa a Milano e di Venezia. I più importanti aeroporti Hub europei sono quello Heatrow di Londra, Charles de Gaulle di Parigi , Frankfurt am Main a Francoforte, Fiumicino a Roma, etc.

Impropriamente, forse sull’onda dell’entusiasmo, si è quindi associata la parola ‘Hub‘ al ‘Tito Minniti‘ poichè tale categoria presuppone un punto di connessione in cui convergono gli aerei per rotte più lontane.

Il ‘Tito Minniti’ ospiterà giorno e notte l’areoplano di Ryanair che ‘dormirà’ all’aeroporto dello Stretto. Qui si svolgeranno anche le attività di manutenzione ed è quindi più corretto, così come ha dichiarato lo stesso a.d., chiamarlo ‘base’, nella speranza che un giorno possa davvero decollare e diventare ‘hub’.