Pestato a sangue perché gay: la solidarietà di Agedo al 15enne di Crotone

Il quindicenne è stato vittima di un attacco omofobo, al culmine di una vera e propria persecuzione, che sarebbe andata avanti per mesi

“Come Associazione A.GE.D.O. Reggio Calabria, esprimiamo la nostra più profonda solidarietà per l’aggressione a carico del giovane ragazzino di appena quindici anni vittima dell’aggressione, avvenuta nel cuore di Crotone. Sono episodi che ci addolorano, il copione purtroppo è ormai consolidato: pestato a sangue perché gay”.

La solidarietà di Agedo al 15enne di Crotone

Il quindicenne è stato vittima di un attacco omofobo, al culmine di una vera e propria persecuzione, che sarebbe andata avanti per mesi.

“Noi siamo e rappresentiamo, i genitori, i fratelli, gli amici delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e ribadiamo con forza che compiere atti di pura violenza nei confronti una persona che si vuole sentire libera di essere e libera di amare, è riprovevole nonché fortemente discriminatorio

La lotta contro ogni tipo di discriminazione è una battaglia di civiltà e deve appartenere a tutte e tutti. È l’ennesima dimostrazione, inoltre, di quanto sia necessario e urgente l’approvazione della legge Zan, per contrastare i crimini d’odio e promuovere campagne di educazione alla non discriminazione. Non è più rinviabile! Se non viene tutelata e protetta ogni forma d’identità di genere, con interventi mirati, allora non verrà mai riconosciuto valore a ciascuna identità sessuale. In uno stato di diritto, l’eguaglianza dei cittadini è un punto centrale e fondamentale.

Auspichiamo un tempestivo intervento delle Istituzioni perché non opporsi a questo stato di inerzia o peggio ancora, rimanere in silenzio di fronte a questi episodi di violenza, significa esserne complice . È necessario che tutti abbiano a cuore il tema della tutela dei diritti nel loro agire quotidiano e, ancor di più, nell’esercizio dell’attività istituzionale.

Come Agedo offriamo il nostro sostegno alla famiglia del ragazzo affinché non si senta sola nell’affrontare questa situazione. Non siamo più disponibili a tollerare situazioni del genere in un Paese che “ama” definirsi civile, ma che di fatto non mette in campo tutte le risorse e le politiche atte a far definitivamente cessare questi episodi d’odio”.