Centri diurni e servizi sociali, Marcianò indignata: 'Serve ridare serenità alle famiglie'

Il consigliere ha molto da dire anche sul trasporto disabili e sul Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche: "Mi batterò per l'integrazione reale"

“Sono fortemente amareggiata da questa situazione”.

Lo ha detto, ai microfoni di CityNow, il consigliere di opposizione Angela Marcianò in riferimento alla chiusura dei centri diurni e, più in generale, alla sofferenza cronica del settore dei servizi sociali, in continua emergenza, a Reggio Calabria.

“Bisogna parlare dei bisogni reali della gente. È l’ora di cambiare passo e non lo dico da consigliere di minoranza, ma perché, proprio in questi giorni stiamo discutendo del documento programmatico del Comune e tra gli obiettivi strategici ci dovrebbe essere proprio quello di favorire le persone disabili.

Invece – ha aggiunto il fondatore del Movimento “Impegno e Identità” – tutto questo rimane un contenitore vuoto. Perché? I ragazzi si trovano a casa, i centri diurni chiusi mentre le problematiche rimbalzano tra Comune e Regione. Alla città non importa di chi è la colpa. È necessario trovare una soluzione concreta per restituire dignità e serenità alle famiglie”.

Marcianò, parlando dei servizi sociali nel Comune di Reggio, si è poi soffermata su di un altro importante step che dovrebbe interessare l’amministrazione comunale. Il consigliere ha infatti ribadito, nuovamente, l’importanza del PEBA.

“Nel 2016, ho fatto votare in Giunta il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, che diviene ancora più importante alla luce della dell’ultima delibera regionale che inserisce il PEBA nel piano della Protezione Civile”.

Passo a dir poco decisivo per una città che, a più riprese, afferma di avere una vocazione turistica.

“Serve – ha specificato Marcianò – arendere la città accogliente, consentire l’accesso ai palazzi comunali, ai negozi, nelle palestre, insomma tutte le infinite possibilità di accesso da parte di tutte quelle persone che hanno l’assoluta necessità di vivere lo sport, la quotidianità”.

E, a proposito di routine, secondo il consigliere di minoranza c’è da (ri)pensare anche il trasporto:

“Non si sono individuate le somme adeguate per consentire il trasporto. È una cosa inammissibile, da città incivile, sono priorità, ma soprattutto scelte politiche. Pertanto, abbiamo chiesto, insieme agli altri consiglieri, un’audizione in commissione di Atam affinché la società si metta al servizio della città per favorire l’integrazione piena e reale per tutte le famiglie.

Mi batterò – ha concluso Marcianò – affinché, quando si andrà ad approvare il bilancio ed il documento del DUP, ci sia realmente rispetto della dignità umana e delle persone”.