Chiusura centri diurni, Sit in a piazza Italia. Una mamma: 'In gioco il futuro dei nostri ragazzi'

Scendono in piazza le tante famiglie che dall'oggi al domani si sono ritrovati senza servizi sociali per i propri figli

Tutti in piazza per contestare il nuovo regolamento regionale che ha portato alla chiusura dei centri diurni a Reggio Calabria.

Questa mattina oltre un centinaio di persone, tra famiglie interessate e personale delle strutture, hanno manifestato davanti l’ingresso di Palazzo San Giorgio a piazza Italia per chiedere aiuto e sostegno all’amministrazione comunale.

“Il regolamento penalizza le cooperative sia a livello occupazionale e sia per quanto riguarda l’ospitalità agli utenti – spiega uno dei responsabili del centro socio educativo ‘SkinnerTripodi Giuseppe – Prima avevamo 40 bambini e adesso dovremmo tenerne fuori 20. Con l’applicazione di questo regolamento ci troviamo in forte difficoltà anche nel pagamento degli stipendi”.

Presente alla manifestazione di protesta anche Gaetano Nucera, presidente della storica cooperativa sociale ‘Libero Nocera‘.

“La soluzione è molto facile da trovare se ci fosse la buona volontà da parte della politica e dei nostri amministratori sia comunali che regionali. Siamo in piazza per protestare e per noi non è usuale scendere in piazza perchè preferiamo rimanere nelle nostre strutture a lavorare con i nostri ragazzi. La soluzione è a portata di mano. L’amministrazione pùò dare una proroga al 31.12.2022 che consentirebbe di riaprire i centri nell’immediato e nel frattempo si potrà trovare una soluzione insieme ad esperti per modificare e cambiare il regolamento”.

Oltre 100 le famiglie che da oltre due settimane si ritrovano senza servizi sociali per i propri figli. Tra le tante mamme, l’avv. Minicuci del centro ‘Solaris‘ spiega le difficoltà delle famiglie.

Protesta Piazza Italia

“Stiamo combattendo per i nostri ragazzi perchè possano lavorare insieme ad altri ragazzi attraverso attività socio educative. Un ragazzo che ha problemi di tipo comportamentale ha necessità di attività terapeutiche nell’attività ludiche. Qui c’è in gioco il futuro generazionale. E’ necessaria oggi una proroga di almeno altri sei mesi nella speranza di poter apportare una modifica al regolamento”.