Arghillà, la denuncia di NurSind: 'Non ci sono infermieri. La bomba sta esplodendo'

Come potrà essere garantita l’adeguata assistenza? Come si potrà avviare il turno infermieristico notturno senza personale?

In piena emergenza Covid-19 non è possibile abbandonare il personale sanitario e i detenuti degli Istituti Penitenziari della nostra provincia.

Dopo mesi e mesi di battaglie, di solleciti e di vane rassicurazioni da parte dei Dirigenti Aziendali, l’ASP dimentica il suo personale in una situazione infuocata e pronta ad esplodere. Già a fine febbraio u.s., l’Area Sanitaria del carcere di Reggio Calabria-Arghillà ha avviato, di concerto con la Direzione d’Istituto, un protocollo sanitario di emergenza, condiviso tempestivamente con i detenuti che hanno compreso l’importanza del momento e ne hanno sostenuto i contenuti ed accettato le conseguenze. Ma, oggi, giungono ulteriori allarmanti notizie, legate al recente incremento ad Arghillà della popolazione detenuta ad alta assistenza sanitaria.

Come potrà essere garantita l’adeguata assistenza? Come si potrà avviare il turno infermieristico notturno senza personale? Come potranno, quattro infermieri, in servizio gestire tutte le attività ordinarie e di emergenza? Chi fornirà i necessari DPI che a brevissimo saranno terminati? Non è più possibile aspettare questo silenzio dell’ASP di Reggio Calabria.

Il Nursind, conscio che in questo grave momento storico sia necessario garantire la presenza del personale in servizio, fa presente che non intende assolutamente promuovere giornate di sciopero che possano ritorcersi contro l’assistenza sanitaria prestata ai detenuti, ma auspica che in questa perdurante criticità vi siano interventi concreti da parte dei vertici dell’Azienda Sanitaria, volti ad integrare la forza lavoro necessaria per poter fronteggiare questa emergenza; senza dover prontamente denunciare il tutto all’A.G.

Il Coordinatore Regionale
Cgs Nursind Calabria
Dr. Vincenzo Marrari