ATAM ed il cittadino reggino, prossima fermata? 'Utilizzo massivo del servizio'

Una storia di tutti i giorni realmente accaduta con protagonista un cronista ed utente dei mezzi pubblici di Reggio Calabria

Il giorno della riunione in redazione per il resoconto settimanale delle attività è fondamentale, arrivarci in orario altrettanto importante.

Il mio punto di partenza è piazza Garibaldi che si presenta tra mercatini di natale, scavi coperti “totalmente o in parte”, sicuramente in modo non completamente adeguato per una viabilità che soffre oltretutto di scarsa segnaletica sia orizzontale che verticale.

Successivamente al solito tam tam sul gruppo Whatsapp dei colleghi, decido di salire sul mezzo che mi porterà alla meta in orario. Durante il tragitto, dopo aver virtualmente obliterato il mio biglietto, tramite la APP disponibile grazie ad ATAM, mi siedo ed inizio a scorrere le notizie del mio smartphone.

Durante il percorso il buon autista è messo a dura prova non solo dal manto stradale in precarie condizioni, dalla guida non proprio ortodossa di alcuni automobilisti indisciplinati, perfino da una signora che ha pensato di sostare in maniera totalmente sbagliata per poter effettuare il prelievo presso lo sportello di un ufficio postale ed infine da un furgoncino controsenso.

Ciò che maggiormente colpisce la mia sensibilità di cronista è che nonostante tali sforzi immani da parte dell’eroico conducente, sul bus siamo su una capacità di circa 40 anche 50 passeggeri, davvero pochi: oltre a me le distinte signore dotate di trolley, qualche studente, diversi extracomunitari molto educati e le immancabili signore filippine dotate di berretto di lana avvolgente vista la giornata fredda.

Le colonne di automobili a fronte del percorso del mezzo pubblico cui sono a bordo, stimola in me un’altra considerazione o meglio speranza, lo stesso giorno in cui verranno presentati di qui a breve nuovi mezzi ed è in corso la selezione per conducenti, dopo il salvataggio della stessa azienda, ovvero l’auspicio che sempre di più i reggini possano utilizzare questa importante risorsa senza sé e senza ma.

Alle 10:59 al mio citofonare si apre il portone della redazione con quindici minuti di anticipo rispetto al mio collega partito, prima di me in automobile, da piazza Italia.