Nuovo atto vandalico ad Arghillà: colpito il neo centro ACE

L'entrata del centro di medicina solidale è stata invasa dai rifiuti ed oggetti ingombranti

Per l’ennesima volta i cittadini di Reggio Calabria sono costretti ad indignarsi di fronte ad un nuovo atto vandalico avvenuto nel quartiere di Arghillà. Solamente due settimane fa era arrivato agli onori di cronaca il caso del raid nell’asilo dello stesso quartiere, poi rimesso a nuovo dal lavoro dell’amministrazione e dei volontari.

Questa volta, invece, è “toccato” al Centro di Medicina Solidale. Il nuovo centro Ace, omologo di quello già esistente da anni nel quartiere di Pellaro, stava nascendo anche lì, ad Arghillà, prima che sconosciuti decidessero di accanirsi contro la struttura.

Atto vandalico all’Ace di Arghillà

Ace Arghillà 1

L’entrata del centro di medicina solidale è stata invasa dai rifiuti ed oggetti ingombranti.

“Non possiamo non condannare questo nuovo episodio ad Arghillà, che arriva a poca distanza temporale e geografica dal danneggiamento alla scuola dell’infanzia. In quel caso, ad essere presa di mira era stata l’istruzione, adesso la sanità, entrambi beni essenziali per la locale comunità. Perché accanirsi contro realtà che porterebbe progresso ad un intero territorio e alla sua gente?”.

Ha detto il Garante Metropolitano per l’Infanzia e l’Adolescenza Emanuele Mattia.

“Questo gesto, che si pensa sia stato una bravata giovanile, fa suonare un nuovo campanello d’allarme su certi comportamenti adolescenziali e deve essere uno sprone per i giovani migliori e alla restante maggioritaria parte positiva di Arghillà di mettere ancor di più impegno nello stigmatizzare tali situazioni e prevenirle attraverso la diffusione di socialità, welfare e senso civico, affiancando istituzioni ed associazioni nel percorso che stanno portando avanti nel quartiere. Dunque, piena solidarietà al Comitato civico ed all’associazione Ace. Sappiamo che la data d’inaugurazione si avvicina, noi restiamo al vostro fianco. Insieme, non arretreremo di un millimetro”.

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