Occhiuto annuncia l’avvio dei lavori per l’ospedale di Palmi: ‘Sarà realtà dopo vent’anni’

L'annuncio del presidente della Regione: “Sotto la mia gestione cominceranno finalmente i lavori"


Palmi, Locri e Reggio Calabria. Tre nomi, un’unica urgenza: la sanità territoriale. Il presidente della Regione Roberto Occhiuto torna a parlare dei progetti sanitari in cantiere nella Città Metropolitana e lo fa rilanciando un messaggio chiaro: i lavori per l’ospedale di Palmi partiranno il 10 luglio.

Un annuncio arrivato già lo scorso 6 giugno, durante la conferenza congiunta con l’onorevole Francesco Cannizzaro dedicata all’aeroporto Tito Minniti. E ribadito ieri con forza dallo stesso governatore in un video pubblicato sui social:

“Domani partirà la lettera per la Prefettura di Reggio, perché comunicheremo l’avvio dei lavori per l’ospedale di Palmi. Un ospedale che da vent’anni era sulla carta, ora cominceranno finalmente i lavori sotto la mia gestione”.

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Un nuovo presidio per rafforzare la rete sanitaria metropolitana

L’ospedale della Piana non è un semplice progetto edilizio. È una promessa rimasta ferma per due decenni, simbolo di un sistema sanitario spesso ingolfato e privo di strutture territoriali intermedie. La sua realizzazione rappresenta un punto di svolta per tutto il sistema sanitario della città metropolitana.

“Partiranno altre importanti iniziative per Reggio Calabria – aveva dichiarato Occhiuto il 6 giugno –. Ci sono 300 milioni per il nuovo ospedale Morelli. Il 10 luglio iniziano i lavori a Palmi. Poi toccherà a Locri.”

Con la costruzione dei nuovi ospedali, si punta ad alleggerire il carico sul Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, oggi punto di riferimento per tutta l’area centro-meridionale della provincia.

Un cambio di passo atteso da anni

L’avvio dei lavori su Palmi è solo il primo passo. Occhiuto ha più volte sottolineato che la sanità calabrese non può più permettersi di restare indietro.

Il nuovo ospedale, che sorgerà in una posizione strategica tra la costa tirrenica e l’entroterra reggino, potrà servire un’ampia fetta di popolazione, migliorando l’accesso alle cure e la risposta sanitaria nei territori più periferici.

Un investimento non solo infrastrutturale ma anche sociale, che guarda a una Calabria più equa, dove la qualità dei servizi sanitari non dipende più solo dalla geografia.