Beni sequestrati e confiscati, declassata la sede di Reggio Calabria

Palazzo San Giorgio

Adesso è arrivata l’ufficialità. Dopo mesi di rumors e mezze conferme, la sede nazionale dell’agenzia dei beni sequestrati e confiscati di Reggio Calabria è stata declassata a sede secondaria in via esclusiva. Saltano invece tutte le altre sedi dell’Anbsc italiane: Palermo, Napoli e Milano.

Lo ha stabilito la votazione dell’articolo 27 di Riforma del Codice Antimafia che ha accolto l’emendamento dei due magistrati di Forza Italia Francesco Nitto Palma e Giacomo Caliendo che prevedeva proprio la sede nazionale a Roma e secondaria, in via esclusiva, la sola Reggio Calabria.

“La decisione del Senato di bocciare gli emendamenti per restituire a Reggio Calabria la sede centrale dell’agenzia per i beni confiscati conferma che c’e’ una maggioranza di centrosinistra che considera la Calabria l’ultima ruota del carro”. Lo afferma Jole Santelli, deputato di Forza Italia. “E’ grave che la citta’ metropolitana – dice Santelli – subisca questo trattamento proprio mentre c’e’ un ministro degli interni reggino. Si tratta di una decisione che colpisce la Calabria anche in chiave simbolica – prosegue Santelli – nel momento in cui le direzioni distrettuali sono impegnate a contrastare la piu’ potente criminalita’ organizzata del mondo. E’ sconfortante – conclude Santelli – che la Calabria venga trattata in questo modo”.

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