Bilancio del Comune di Reggio nel 'limbo'. Si attende il parere della Corte dei Conti

Uscito dal piano di riequilibrio, l'ente comunale è ancora 'strutturalmente deficitario'. L'assessore Calabrò: 'Tariffe più basse per le fasce più bisognose'

Il primo sospiro di sollievo è stato tirato, ma è ancora presto però per ufficializzare la fuoriuscita dal tunnel. Il Comune di Reggio Calabria è reduce da 10 anni di Piano di riequilibrio, due lustri di sacrifici per l’amministrazione comunale e per i cittadini costretti a pagare tariffe altissime, complice un buco di bilancio enorme e la delicata posizione di pre-dissesto di Palazzo San Giorgio.

Al 31 dicembre 2022, il piano di riequilibrio si è concluso: si tratta di un fatto oramai cristallizzato e oggettivo.

‘Dopo 10 anni di coma, adesso l’amministrazione comunale può finalmente acquisire tutte le proprie funzioni. Cadendo i vincoli del piano, l’amministrazione potrà programmare con maggiore serenità il futuro della città.

Le funzioni vitali andranno ad implementarsi, il bilancio di quest’anno sarà di transizione ma con qualche novità. Inizieremo a recuperare i ritmi ‘normali’, da assessore al bilancio, so cosa non ho potuto fare in questi anni sia in termini di divieto di legge che di restrizione, non è stato semplice”, le parole di Irene Calabrò ai microfoni di CityNow nei mesi scorsi.

La possibilità di accendere mutui, garantire servizi, non avere vincoli sulla gestione e assunzioni di personale, queste le principali novità possibili con la caduta del piano di riequilibrio. Il bilancio del Comune di Reggio Calabria però si trova attualmente in un ‘limbo’, situazione particolare che potrebbe protrarsi per tutto il 2023.

Seppur concluso il suo piano di riequilibrio decennale, l’ente comunale continua a rimanere ‘strutturalmente deficitario’. Come sarà possibile abbandonare questa posizione che continua a diminuire i margini di manovra di Palazzo San Giorgio? Aprile sarà il mese che darà le risposte attese.

L’amministrazione comunale, come previsto dalla legge, dovrà approvare il rendiconto consuntivo entro il 30 aprile, nei 20 giorni precedenti invece la giunta dovrà approvare lo schema di rendiconto da sottoporre al vaglio della commissione bilancio. Nello stesso periodo, in base allo sforamento o meno dei parametri previsti per legge, se ne saprà di più sul mantenimento della posizione di ente strutturalmente deficitario o meno.

I parametri di strutturale deficitarietà, vengono modificati anno dopo anno dal Ministero e quasi sempre viene chiesto agli enti locali di adottare condotte più virtuose.

Si tratta di procedure che seguono il proprio corso in maniera autonoma, anche se la Corte dei Conti guarda sempre con attenzione al rendiconto delle amministrazioni comunali. Si dovrà attendere dunque il mese di aprile, con l’ente comunale chiamato a rispettare i tempi rispetto alla presentazione di rendiconto e bilancio previsionale, per non incappare nella diffida della Prefettura, come capitato nel 2022.

Da Palazzo San Giorgio bocche cucite rispetto alla possibilità di rispettare i parametri che permetterebbero di abbandonare lo stato di ente strutturalmente deficitario. Nessuna volontà di sbilanciarsi, la speranza è quella di poter definitivamente abbandonare problematiche e difficoltà legate al bilancio.

Rispetto alla possibilità di effettuare investimenti e abbassare le tariffe dei servizi essenziali (come la legge prevederebbe dopo la conclusione del piano di riequilibrio), l’Assessore al Bilancio Irene Calabrò dichiara: ‘Gradualmente, potremo iniziare con qualche agevolazione per le fasce più bisognose. Il bilancio non è un bene dell’amministrazione, ma dei cittadini, dobbiamo essere oculati nella gestione. Lavoriamo per dare concretezza con piccole azioni che da quest’anno mettiamo in campo per i reggini”.