Blocco lavori Melicuccà, Imbalzano: 'Invece di ridurre la tari 2020, il Comune ne chiede addirittura il saldo'

Storia senza fine quella della discarica di Melicuccà, i tempi si allungano e i cittadini sono gli unici a pagarne le spese

“In attesa che la mega inchiesta sui brogli elettorali sbocchi in ulteriori, più che probabili, clamorosi sviluppi e mentre rinnoviamo l’appello allo scioglimento di un Consiglio Comunale già ampiamente delegittimato, chiediamo al Sindaco, agli assessori all’Igiene ed alle Finanze ed all’intera maggioranza consiliare con quale faccia tosta annunciano l’invio, con tanto di battage pubblicitario, della richiesta Saldo Tari 2020, invece di dare notizia, al contrario, della determinazione assunta di una sua congrua riduzione, stante il catastrofico “non servizio” reso nell’arco dell’anno appena decorso e tutt’altro che migliorato in queste prime settimane del 2021”.

E’ quanto afferma l’avv. Pasquale Imbalzano, a lungo Consigliere Comunale e che da mesi si batte per la Riduzione della TARI 2020.

“Sciolte, come neve al sole, le inconsistenti promesse dei mesi scorsi che la salvifica discarica di Melicuccà sarebbe stata attivata entro il mese di ottobre 2020, oggi apprendiamo che il contratto con la Ditta che stava eseguendo i lavori è stato rescisso e questo rischia di comportare un 2021 forse più tragico del precedente nella raccolta dei rifiuti nella nostra città. Tutto questo, dopo che l’assessore al ramo nei giorni scorsi aveva annunciato, forse per attenuare l’impatto sui cittadini della richiesta del saldo TARI 2020, che entro il “solito” mese, il servizio si sarebbe normalizzato. Ormai i reggini, oltre al danno di una raccolta dei rifiuti imprevedibilmente periodica, sono costretti a sopportare amene dichiarazioni, anch’esse a cadenza mensile”, sulla fantomatica normalizzazione di un servizio, ormai da 6 anni imbarazzante e catastrofico”, continua Pasquale Imbalzano.

“Eppure, abbiamo più volte ricordato alla maggioranza comunale che sia leggi nazionali , sia numerose sentenze di diverse Commissioni Tributarie Provinciali e soprattutto quelle della Suprema Corte di Cassazione, hanno più volte riconosciuto il “diritto ad ottenere una riduzione del Tributo fino al 40%, in presenza di grave e perdurante disservizio nella raccolta dei rifiuti, anche nei casi in cui il Comune non abbia nessuna colpa”, aggiunge Pasquale Imbalzano.

“Poiché questa riduzione, lo ribadiamo, serve a riequilibrare il rapporto tra somma da pagare ed i costi del servizio, ovviamente da tutti ritenuti ampiamente ridotti nel 2020, diritto più che chiaro nel caso in cui la raccolta avvenga in maniera non corretta e non completa, ovvero “a singhiozzo”, è del tutto evidente che in mancanza di una iniziativa autonoma anche se tardiva dell’Amministrazione Comunale per ridurre la TARI 2020 e contestuale accoglimento delle centinaia di analoghe richieste di famiglie e di piccoli imprenditori inviate agli uffici comunali ed alla “HERMES Srl” per il riconoscimento di questo diritto, si potrebbe chiaramente configurare un indebito arricchimento dell’Ente Comunale , atteso che, non solo a nostro giudizio, non si comprenderebbe come possano essere stati effettuati pagamenti per servizi resi in misura più ridotta, a fronte di somme appostate nel Bilancio di Previsione nella prospettiva di un regolare e puntuale servizio di raccolta ”, conclude Pasquale Imbalzano.