Caos Rifiuti, la nuova ricetta di Falcomatà: 'Quotidianità, nuovo piano raccolta, impianti funzionanti' - VIDEO

Il primo cittadino fa il punto sull'emergenza spiegando l'introduzione delle 'premialità' per i più virtuosi

Risolvere l’emergenza rifiuti era il primo punto del secondo mandato del sindaco Falcomatà. I risultati però tardano ad arrivare. Gli impegni assunti in campagna elettorale sembrano un vecchio ricordo e le date indicate per la svolta sono tutte saltate.

I cittadini però, al netto delle oggettive difficoltà che l’amministrazione ha puntualmente comunicato, sono stanchi di aspettare. Non foss’altro perché quei cumuli di immondizia che ormai da mesi rappresentano il biglietto da visita della città, continuano ad esistere e in alcuni casi ad ingrossarsi.

Affrontare la quotidianità

Falcomatà – rispondendo alle domande del direttore Comi nel corso della diretta Facebook di CityNow – non si sottrae alla spinosa questione, fornendo una sorta di cronoprogramma di ciò che si farà da qui a breve. Quotidianità, riorganizzazione del servizio, funzionamento completo degli impianti. Sono queste le parole d’ordine dell’amministrazione comunale.

“Con il piano straordinario di raccolta, che è proseguito fino al 31 di dicembre, sono state tolte dalle strade oltre 5000 tonnellate di rifiuti. Tuttavia da inizio anno, ed esattamente negli ultimi cinque giorni, ci sono stati nuovamente dei guasti e dei fermi agli impianti che ci hanno impedito – di fatto per 5 giorni – di raccogliere i rifiuti: sulle 140 ordinarie, noi abbiamo raccolto più o meno 20/25 tonnellate che sono tornate ad accumularsi sulle strade. Da ieri però è ripresa la raccolta, e da ieri si sta svuotando nuovamente l’impianto di Sambatello, e Gioia Tauro che accoglie il cosiddetto CSS sta nuovamente accogliendo i rifiuti”.

Riorganizzazione del servizio e nuovo piano di raccolta

Sul taccuino del primo cittadino è segnata in rosso la data del 18 di gennaio, quando Palazzo San Giorgio riceverà finalmente dal Conai il nuovo piano per la raccolta dei rifiuti.

“Questo è un passaggio importante, ovviamente non perché dal 18 gennaio i rifiuti scompariranno dalle strade della nostra città, ma perché questo piano ci consente di indire il nuovo bando per il gestore privato che affiancherà Castore finché Castore non entrerà a pieno regime”.

Il nuovo piano di raccolta prevede il passaggio da un sistema Porta a porta spinto a un sistema Porta a porta stradale:

“E’ del tutto evidente che su quello che è stato il tipo di raccolta ad oggi ci sono stati dei problemi e noi ci assumiamo la responsabilità anche degli errori che sono stati fatti, forse, nel pensare che una città che non aveva mai fatto una raccolta differenziata spinta potesse dall’oggi al domani abituarsi, anche con le criticità degli evasori, ad avere un servizio di raccolta porta a porta su tutto il territorio. Anche perché l’orografia della città rende difficile, oltre che economicamente inutile ed inefficiente, la raccolta porta a porta. Quindi si passerà ad un sistema misto con i cassonetti intelligenti“.

L’idea è quella di utilizzare le risorse previste del Recovery fund per l’acquisto di questi nuovi cassonetti.

Ma la domanda che si pongono i cittadini è solo una: quando si arriverà a regime con questo nuovo sistema misto?

Falcomatà ribadisce la data fondamentale del prossimo 18 gennaio, quando si inizierà il percorso per l’indizione del nuovo bando:

“Sarà un bando europeo, quindi un bando che non durerà meno di 4-5 mesi. Dalla conclusione di questo bando e quindi all’insediamento del nuovo gestore inizierà questo nuovo tipo di raccolta”.

Le premialità

Falcomatà aggiunge un elemento all’esposizione del nuovo piano, che è ancora di più di novità rispetto al passato: le premialità, che fino a oggi non ci sono state e che sarà possibile prevedere grazie all’uscita, nei prossimi mesi, dal piano di riequilibrio.

“Le premialità grazie ad alcuni accordi che l’amministrazione comunale sta per concludere sia con l’Atam – quindi per biglietti e abbonamenti in omaggio oppure ridotti – e poi con alcuni esercizi commerciali o catene della grande distribuzione alimentare per l’acquisto come premialità di buoni spesa per chi si distingue nell’effettuare una differenziata in maniera regolare”.

Accanto a questo anche la nuova isola ecologica che nascerà nella zona sud della città, le isole ecologiche itineranti e il presidio fisso di vigilanza anche per quelle zone che sono a maggiore rischio come Arghillà o il Rione Marconi.

La riorganizzazione degli impianti

La terza “parola d’ordine” per uscire dall’emergenza rifiuti si ricollega in qualche modo con l’urgenza di dover effettuare le elezioni della Città Metropolitana, per l’approvazione del Piano d’ambito sulla riorganizzazione degli impianti.

Da qui Falcomatà ritorna su quello che è il tema dei temi – la discarica di Melicuccà – che in campagna elettorale ha occupato tantissimi dibattiti. D’altra parte, ad agosto si parlò di due mesi per l’ultimazione dei lavori. Ma come accennato, tutte le date sono saltate:

“I lavori sono bloccati e non si sono bloccati per problematiche relative alla Città Metropolita, tant’è che il Rup, l’ingegnere Foti, ha già provveduto non soltanto alla diffida formale alla ditta, ma ha già provveduto formalmente ad avviare gli atti per la risoluzione in danno del contratto nei confronti della ditta. Capite bene che se ci fosse stata una sola responsabilità da parte dei nostri uffici sicuramente questo atto non si sarebbe potuto fare. Si riprenderà poi con lo scorrimento della graduatoria, verificando la disponibilità delle altre ditte che hanno partecipato alla prima gara di poter riprendere i lavori, e poi, anche condizioni meteorologiche permettendo, una volta conclusi questi adempimenti riprenderanno i lavori per i quali, a questo punto anche per scaramanzia, non do termini anche se me li hanno comunicati gli uffici, ma preferisco non darli perché poi potrei rischiare di essere smentito”.

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