Ballottaggio Reggio, Bombino attacca: 'Amministrazione impreparata ed incompetente'

"Ora serve liberarsi da questa sgangherata comitiva di ragazzini". Le parole di Giuseppe Bombino

“In mancanza di argomenti spendibili, il centrosinistra ha orientato la propria campagna elettorale creando la mistica della “purezza” del candidato antagonista. Con drammatico scadimento culturale, infatti, gli elementi persuasivi portati a giudizio da quel partito si sono concentrati sulla misura della distanza tra Melito di Porto Salvo e Reggio, sul tempo trascorso dal capace professionista fuori dalla Calabria e sulla presunta sua contaminazione con gli ambienti “leghisti””.

A scriverlo, in un lungo post su Facebook, è Giuseppe Bombino. Da sempre impegnato per la città, il professore universitario, già Presidente del Parco Aspromonte, nei mesi scorsi, aveva più volte manifestato la sua disponibilità a scendere in campo durante la tornata elettorale del 2020. Il suo impegno politico non si è, poi, concretizzato con una candidatura ufficiale, ma Bombino, alle porte del ballottaggio, sceglie di dire la propria.

“D’altra parte, nonostante Reggio sia l’unica Città sul mappamondo ad aver utilizzato i titoli della discendenza e della traslocazione cromosomica quali valori esclusivi di capacità e competenza amministrativa, la drammatica condizione in cui ci troviamo ha ampiamente dimostrato come sia stata proprio quella legge del sangue e della dinastia a procurare alla nostra Città le peggiori retrocessioni.

Aver governato Reggio ostendendo il “codice genetico”, se, da una lato, ha garantito la continuità ad una stirpe, dall’altro, ha interrotto le istanze di progresso culturale e materiale della Città.  E il recente e continuo ricorso alle espressioni gergali, quali, “non faciti i fissa”, “passa pa’ casa”, alcune di queste utilizzate dal Sindaco Falcomatà financo per la titolatura di un improbabile sessennale resoconto politico-amministrativo, non è per niente segno di “autenticità”.

È il tentativo, invece, di dichiararsi col solo linguaggio appartenente ad una Comunità, mentre è mancata l’autorevolezza di rappresentarla con idee e azioni, progetti e visioni.
Ne è nato un racconto volgare e macchiettistico in forma di commedia dialettale da oratorio; l’ennesimo manifesto, insomma, di un centrosinistra che parla astrattamente del Popolo senza essere con il Popolo”.

Bombino prosegue:

“Come pure, l’aver ridotto la dialettica politica alla dicotomica affermazione “adesso la scelta è tra Reggio e la Lega Nord” è l’ulteriore certificazione della volontà di falsificare il dato reale, nel tentativo autoassolutorio di dimostrare che la distruzione della Città sia una colpa assai meno grave rispetto al peccato che si commette votando l’altro. Oppure, ancora, il ritornello “chi lascia la strada vecchia per la nuova”.

Ma, a voler esser precisi, quella “Lega”, peraltro a rischio di estinzione in Città, e da cui sono culturalmente e ontologicamente distante, non ebbe mai un atteggiamento ostile nei confronti di Reggio, cui riconobbe, adoperandosi semmai, la dignità di divenire Città Metropolitana e di ospitare l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alla ‘ndrangheta, solo per fare un chiaro esempio. E ciò, mentre i “campioni di razza puro sangue”, pasciuti e mantenuti da Reggio, tramavano nel senso contrario.

Dei “prodigi” del centrodestra, invece, parlerò in seguito, ché mi occorre più tempo, e non meno “brillanti” sono le sue teatrali rappresentazioni locali. Quel che conta, ora, finita la triste premessa, è il giudizio su un’Amministrazione uscente rivelatasi sin da subito incapace ed inadeguata, impreparata ed incompetente. Ora serve liberarsi da questa sgangherata comitiva di ragazzini, poco incline a leggere libri e troppo impegnata con le spensierate evasioni giovanili per riconoscere le priorità di una Città come Reggio”.

E conclude:

“Il nulla che ci hanno consegnato ha la sua forma, rotonda e vuota. E’ uno zero. E tra il vuoto e il nulla c’è sempre l’abisso. Le pagine, a volte, sono come porte da sfogliare”.