Borse mondiali: l'analisi di Mercati24 sul rallentamento delle IPO

Il numero di IP, concluse in un determinato anno solare, rappresenta secondo molti analisti uno degli indicatori più efficaci per saggiare il sentiment degli investitori

Il numero di IPO, concluse in un determinato anno solare, rappresenta secondo molti analisti finanziari uno degli indicatori più efficaci per saggiare il sentiment degli investitori: le Initial Public Offering, come vengono definite nel mondo anglosassone, individuano le operazioni di capitale attraverso cui le società si quotano in borsa; l’emissione di azioni da consegnare ai risparmiatori che aderiscono all’offerta permette di raccogliere liquidità da destinare allo sviluppo del proprio core business, senza ricorrere a forme di finanziamento diretto.

Gli esperti di mercati24.com, sito specializzato in formazione finanziaria, spiegano che il legame tra il mood positivo sui titoli azionari e una vivace attività sul fronte IPO è facilmente comprensibile: con i risparmiatori predisposti ad investire -condizione tipica dei bull market– è più facile portare a termine l’operazione con un prezzo iniziale molto vantaggioso, per questo motivo le quotazioni delle società in borsa si concentrano in lassi di tempo in cui l’azionista di maggioranza può ottenere maggiori benefici.

E proprio in riferimento ai mesi appena trascorsi le notizie di finanza su mercati24.com, inerenti alle offerte pubbliche di vendita, restituiscono un quadro piuttosto chiaro. Secondo i dati elaborati da EY Global Ipo trends per il mercato mondiale, il numero di OPV nel 2022 han subito una forte contrazione (-45% anno su anno), 1333 operazioni per una raccolta totale di appena 179 miliardi e mezzo di dollari. A rendere questa statistica meno amara è il confronto con un anno, il 2021, in cui si era assistito ad un vero e proprio boom di sbarchi in borsa.

Come viene evidenziato nell’approfondimento di mercati24.com, la situazione italiana non è stata molto diversa: nel corso dell’anno le 26 IPO andate in porto -una flessione del 47% rispetto alla precedete rilevazione- hanno generato una raccolta di poco inferiore a 1 miliardo e mezzo di euro e nell’ultimo trimestre è stato stabilito un record negativo con solo 6 nuove quotazioni. La società che ha avuto il maggior consenso è Technoprobe, attiva nella fase di testing dei chip su scala globale, seguita a ruota De Nora operante nella lavorazione dell’idrogeno verde.

IPO: i motivi di un’annata sotto le attese

Naturalmente i motivi del calo delle Initial Public Offering sono da ricercare nel deterioramento subito dal quadro macroeconomico nel 2022 e nello scoppio della crisi geopolitica, due elementi di criticità che hanno depresso dei mercati finanziari già in flessione dalle prime battute di Gennaio scorso; anche se secondo la tesi degli esperti di mercati24.com ogni area geografica ha reagito in modo differente alla congiuntura di quel particolare momento storico.

Negli Stati Uniti, ad esempio, i private equity e i fondi di venture capital hanno preferito non ricorrere alla borsa, per non rischiare di veder svalutate le società acquisite e ciò ha contribuito a far diminuire il numero di offerte pubbliche di vendita.

IPO: non solo numeri in contrazione

In Medio Oriente e In Nord Africa, di contro, lo sbarco sulle piazze di scambio di aziende attive nel settore dell’energia ha favorito un deciso incremento delle IPO, ossia +115% rispetto all’anno precedente.

Ovviamente da qui in avanti l’attenzione degli addetti ai lavori si concentrerà sulle operazioni previste del 2023, per capire se sia ipotizzabile o meno un’inversione di tendenza. Certo non si ratta di un compito semplice, poiché le rinunce dell’ultima ora, quando si intuisce che le condizioni di mercato non sono affatto congeniali, devono per forza essere messe in conto.

IPO: i nomi caldi per l’immediato futuro

E a proposito di rinunce non si può non citare il caso Eni Plenitude, la divisione green della controllante Eni: per il management del Cane a Sei Zampe, che ha deciso proprio nel 2022 di rimandare lo sbarco in borsa, i prossimi mesi potrebbero rappresentare il momento ideale per collocare il 30% del capitale del gruppo.

Un’altra OPV che stimola l’interesse degli investitori è Prada: la società ha già affidato il dossier all’advisor Goldman Sachs, per delineare i contorni dell’operazione.