Bova Marina, ad undici anni dalla sua scomparsa il ricordo di Pasquino Crupi
Si fece autentico interprete del popolo calabrese, difendendone la dignità, i valori, le istanze e le tradizioni
23 Agosto 2024 - 10:49 | Comunicato
Ad undici anni dalla sua scomparsa, Bova Marina, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale e, nello specifico, del Consigliere Carmelo Faenza e dell’Associazione Amiamo Bova Marina, con la preziosa collaborazione dell’editore Franco Arcidiaco e del giornalista Giuseppe Toscano, presenti i figli Isodiana e Vincenzo, ricorda il Prof.re Pasquino Crupi, colui che si fece autentico interprete del popolo calabrese, difendendone la dignità, i valori, le istanze e le tradizioni e divenendone, così, nume tutelare.
In apertura dei lavori, il sindaco Andrea Zirilli ha sottolineato quanto sia necessario e doveroso, per la cittadina di Bova Marina, tenere in vita il ricordo di un figlio così illustre e prestigioso, esempio inestimabile e punto di riferimento per intere generazioni passate.
Sostiene il primo cittadino:
“La valorizzazione del patrimonio culturale e storico del nostro territorio, di cui Pasquino Crupi è autorevole rappresentante è uno degli obiettivi che questa Amministrazione si pone e gli eventi culturali realizzati in questa stagione estiva, insieme alle Associazioni presenti, ne sono piena dimostrazione.”
A seguire, l’intervento del Presidente del Consiglio Comunale, Pietro Stilo, esempio di uomo di cultura che, dal Prof.re Crupi, ha tratto linfa e della cui preparazione si è imbevuto durante gli abituali confronti domenicali che li vedevano dibattere sui temi più variegati, dalla storia alla letteratura, dalla economia alla società.
La parola, poi, è passata ai due giornalisti che hanno illustrato la genesi dell’opera ripubblicata e ne hanno ricostruito una delicata trama di vicende e situazioni che hanno accompagnato la stesura di questi “corsivi” che risalgono al periodo in cui P. Crupi fu nominato direttore di Radio Melito.
Vari e sentiti gli interventi da parte dell’ampia ed importante platea che hanno restituito i due respiri del Prof.re, quello culturale e quello umano, declinati in narrazioni, ricordi ed aneddoti in cui commozione, ironia e nostalgia si sono gradevolmente alternate in una serata in cui si è toccata la consapevolezza di essere tutti “orfani” di un grande padre della Calabria.