‘Rime di Pace’ a Bova, corteo di poeti e artisti uniti contro la guerra
Dopo gli incontri di Reggio, San Luca e Saracinello, “I poeti per la pace” fanno tappa a Bova
25 Luglio 2025 - 16:27 | Comunicato Stampa

Roofs of Bova Superiore antique town in Calabria southern Italy
“I POETI PER LA PACE” in sinergia con l’“UNIONE POETI DIALETTALI CALABRESI”, l’Associazione culturale “APODIAFAZZI” e il gruppo musicale della Compagnia di canti popolari e Greco-Calabri “TELA DI RAGNO”, hanno organizzato un incontro Poetico-Musicale dal titolo “RIME DI PACE” per sabato 26 luglio alle ore 18,00 nel suggestivo borgo di Bova.
Il corteo itinerante dei poeti per la pace non si ferma, nonostante i sorrisi ironici e i commenti impregnati di sarcasmo da parte di tanti, come ad esempio “le marce per la pace sono l’ideale per le diete”, derisioni ovviamente dettate dall’ignoranza e da un’imperante disumanità, tanto da chiedersi: “Il male è circoscritto in coloro i quali lo applicano oppure è da estendere a coloro i quali stanno passivamente a guardare?” Molti, purtroppo, sono i cosiddetti “intellettuali” avulsi dal mettere al primo posto negli incontri, nelle iniziative e nei programmi culturali le tragedie che stanno investendo l’umanità. Una insensibilità generalizzata, paragonabile alla triste noncuranza dell’orchestra che imperturbabile suonava mentre il Titanic stava per affondare. Ma cos’altro deve essere dimostrato? Ma cos’altro si deve vedere? Ma a cos’altro dobbiamo assistere, per far sì che si smuovano le coscienze individuali e collettive di chi, a questo punto, forse a torto, ritiene di avere una normale base culturale, con l’ardire autocelebrativo di definirsi intellettuale?
I poeti di questo territorio, uniti nell’orma della pace, non smetteranno di lottare con le vere armi, quelli della cultura, in quanto sentono il dovere di trasformare il dolore, che attualmente avvolge il mondo intero, in un grido di difesa per il recupero di una ragione smarrita. Come diceva Theodor Kroger: “Non v’è paese che conosca alture più vaste o più profonde di abissi dell’anima umana”. Non si può comunque eludere la volontà di combattere giorno dopo giorno il delirio collettivo che ha pervaso il mondo. Come si fa a non perseguire il bene comune ricercando i valori fondanti della civiltà conquistata nel corso dei secoli? Il bene comune è un valore inalienabile per noi stessi e per l’umanità intera e i poeti lo devono perseguire cercando, con tutte le energie, di andare alla ricerca costante di un nuovo umanesimo.
L’umanità, oggi più che mai, ha bisogno di luce e la poesia è la forma più alta di luminosità, di splendore, di libertà. “I POETI PER LA PACE”, in sinergia con tutte le Associazioni del territorio, intendono intraprendere un percorso di dialogo tra i popoli con amore e con passione per non lasciarsi sfuggire la speranza che si ponga fine alle atrocità dei conflitti che stanno insanguinando il nostro pianeta. L’unica ricchezza consiste nel ritrovarsi tutti i poeti con il variegato universo della cultura per comprendere il senso dell’esistenza attraverso ciò che si riesce ad esprimere con l’aiuto e il supporto imprescindibile anche dei versi. La poesia aiuta a conoscere meglio, a capire, che le sensibilità dei poeti ci rendono più sicuri e più forti se ci uniscono nell’obiettivo di perseguire l’amore per la pace.
La poesia deve rappresentare quindi un’ascia bianca per rompere il mare ghiacciato che è dentro le persone di ogni angolo del mondo per andare alla ricerca costante di un nuovo umanesimo. Vedere i bambini di Gaza tentare di sfamarsi mangiando la sabbia, per poi comunque morire crudelmente di fame, è il massimo delle atrocità alle quali non è più possibile assistere passivamente e ci si domanda: “Davvero serve il male per comprendere il bene?” L’umanità non si era posta questa domanda dopo Auschwitz?

Dal borgo di Bova, dopo gli incontri di Reggio Calabria, San Luca e Saracinello, “I poeti per la pace”, in sinergia con “l’Unione Poeti Dialettali Calabresi”, con l’associazione culturale “Apodiafazzi” e il gruppo musicale della Compagnia di Canti popolari Greco-Calabri: Tela di Ragno, tenteranno ancora una volta di far partire dalla Calabria un forte messaggio di speranza rivolto principalmente a tutti gli intellettuali e ai poeti del mondo, per svegliarli da una ormai colpevole, continuativa, insopportabile indifferenza.