Brescia: parla il presidente Cellino dopo il lungo silenzio

"Solo contro tutti. Violenta ingiustizia perpetrata dalla federazione nei nostri confronti"

Massimo Cellino

Ha preferito il silenzio in quei giorni in cui ci si preparava alla presentazione della documentazione al fine di ottenere l’iscrizione al prossimo campionato. Tra l’altro il Brescia rientrava in quel gruppo di quattro società, insieme a Salernitana, Frosinone e Sampdoria, alle quali è stata data la possibilità di completare il percorso fino al 24 giugno, essendo le rondinelle impegnate nell’udienza di secondo grado il 10 giugno per i famosi crediti di imposta inesistenti e per i quali è stata penalizzata e retrocessa in serie C.

Non se ne farà nulla, visto che lo stesso Cellino ha deciso di rinunciare a tutto e quindi non avendo effettuato il pagamento delle vecchie pendenze, ci sarà solo da decidere se sarà una rinuncia totale (scatterà una riammissione) o una certa bocciatura successivamente (scatterà il ripescaggio). Molto più certa la prima ipotesi. Nel frattempo l’ex massimo dirigente ha deciso di dire la sua al Corriere della sera di Brescia:

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Le parole di Cellino

“I furti e le truffe non mi hanno messo nelle condizioni di poter contrastare la violenta ingiustizia perpetrata dalla federazione nei nostri confronti. Mi son trovato da solo contro tutti e i tifosi nelle ultime tre stagioni sono stati ostili. Oggi per me è un giorno triste. Ogni giorno ne veniva fuori una, quanto sarebbe servito ancora per l’iscrizione? In tasca degli altri è sempre facile contare i denari, ma ognuno conosce le proprie possibilità economiche e io le mie. Non è da imputare solo a me questo tragico epilogo”.