Regionali, disco verde dal csx per Bruni: 'Una donna che opera tra la gente'

Di seguito le formazioni politiche e civiche che hanno detto "si" alla candidatura della scienziata che guida il Centro di Neurogenetica

«Dopo giorni di serrati confronti e interlocuzioni tra le forze politiche e civiche che si riconoscono nei valori progressisti e riformisti del centrosinistra ed i territori, la scelta della candidatura per la presidenza della Regione Calabria si è definita attorno al nome della dottoressa Amalia Cecilia Bruni, scienziata ed eccellenza mondiale nel campo delle malattie neurodegenerative».

Lo affermano, in una nota, i responsabili calabresi delle formazioni politiche e civiche del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Articolo Uno, Psi, Centro Democratico, Europa VerdeVerdi, A testa alta, Demos, Io resto in Calabria, Calabria civica.

«Amalia Bruni, lametina, presidente della SinDem (Società Italiana di Neurologia delle Demenze), collabora con le università calabresi e guida da venticinque anni il Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, presidio sanitario di livello internazionale. Inoltre, ha collaborato con il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini e fu lei ad individuare, insieme ad un team internazionale, il gene responsabile della malattia di Alzheimer. Una scoperta che l’ha proiettata sul palcoscenico mondiale della ricerca scientifica in ambito sanitario, ma nonostante le proposte di collaborazione provenienti dai migliori centri di ricerca esteri non ha mai voluto abbandonare la Calabria, preferendo condurre il suo lavoro e suoi studi a Lamezia Terme, coinvolgendo numerosi giovani calabresi. Negli ambulatori del nosocomio Giovanni Paolo II di Lamezia, grazie al suo impegno sono state curate oltre tredici mila persone affette da demenza, molte delle quali provenienti da fuori regione».

«Il nome di Bruni -concludono – nasce dal confronto con il territorio, anche attraverso associazioni impegnate ad affrontare quotidianamente le difficili problematiche della Calabria, una donna che opera tra la gente e che conosce perfettamente i limiti del sistema sanitario regionale, tema centrale dell’azione politica e amministrativa a cui intendiamo guardare insieme a quello del lavoro, dei giovani e dell’ambiente».