Alla scoperta dei Calanchi del Marchesato: decine di escursionisti

Antiche formazioni geologiche così suggestive e particolari che Pier Paolo Pasolini nel suo reportage 'La lunga strada di sabbia', le definì come "immaginate da Kafka"

Alla scoperta dei Calanchi del Marchesato, nella ricorrenza Giornata mondiale della Biodiversità, anticipata solo di qualche giorno.

E’ stata un successo, tra la grande fatica per il clima particolarmente caldo, e immensa meraviglia per queste autentiche sculture naturali, quella che ha portato diverse decine di escursionisti, grandi e piccini, in un territorio ricompreso tra Cutro e Roccabernarda, sui sentieri dei calanchi, le straordinarie dune argillose ‘gialle’ che dominano la valle del Tacina levigate dal vento e dalle piogge.

Antiche formazioni geologiche così suggestive e particolari che Pier Paolo Pasolini nel suo reportage ‘La lunga strada di sabbia’, le definì come “immaginate da Kafka”, scegliendo di girare qui molte scene del film ‘Il Vangelo secondo Matteo’.

“Esploriamo i calanchi con il Cai’ è stato il leitmotiv di un momento educativo e formativo promosso dall’associazione ‘Calanchi del Marchesato’, sodalizio cui si deve la salvaguardia e valorizzazione di questo enorme patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico-archeologico, meritoriamente sottratto ad un destino da megadiscarica di rifiuti, in collaborazione con il Club Alpino Italiano.

L’escursione, presenti soci Cai di Cosenza, Catanzaro, Castrovillari, Verbicaro e Casali del Manco, dall’associazione culturale Mistery Hunters e alcune guide dell’Aigae, ha permesso a tanti altri partecipanti di percorrere, conoscere ed apprezzare sentieri impervi ma molto suggestivi incastonati in un ecosistema unico da proteggere e preservare.

Guidato dall’associazione Calanchi del Marchesato, presieduta da Domenico Colosimo, il gruppo si escursionisti si è mosso dalla periferia di Cutro contando sulle competenze del naturalista Umberto Ferrari, della presidente di Tam Calabria Maria Papa, di Alfonso Morelli, presidente dell’associazione Mistery Hunters, del geologo Luigi Concio del circolo Legambiente Valle del Tacina e del giornalista e storico Luigi Camposano per poi fare ritorno in paese dopo ore ed ore di cammino.

In chiusura, convivio gastronomico a Villa Martina, dimora con panorama mozzafiato tra entroterra e golfo di Squillace, a base dei prodotti del territorio come gli insaccati della tradizione, la sardella, i formaggi di Domenico Brugellis fatti in casa con il latte delle pecore dei calanchi e il vino dell’Azienda Termine Grosso.

fonte: ansa.it